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La mappa geopolitica della nuova Commissione Europea

La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, eletta al secondo mandato, ha presentato il 17 settembre scorso al Parlamento europeo, gli orientamenti politici che guideranno la sua nuova Commissione. Inoltre, è stato indicato l’atteso elenco dei Commissari designati e dei loro portafogli. In attesa di vederla a lavoro, è interessante conoscere la natura programmatica della nuova Commissione.

La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, eletta al secondo mandato, ha presentato il 17 settembre scorso al Parlamento europeo, gli orientamenti politici che guideranno la sua nuova Commissione. Inoltre, è stato indicato l’atteso elenco dei Commissari designati e dei loro portafogli. In attesa di vederla a lavoro, è interessante conoscere la natura programmatica della nuova Commissione. 

ORIENTAMENTI POLITICI 2024-2029 

Per il rilancio della sua agenda politica, Ursula von der Leyen mira, innanzitutto, alla prosperità e alla competitività della sua Europa, che devono passare attraverso: agevolazione delle attività economiche e approfondimento del mercato unico, consolidamento di un patto per l’industria pulita, rilancio di ricerca e innovazione, aumento della diffusione delle tecnologie digitali, affermazione della competitività sostenibile e promozione di competenze e manodopera.

La fragilità della pace evidenziata dalla guerra di aggressione di Putin in Ucraina sta, poi, spingendo verso il proposito di costruire un’autentica Unione europea della difesa. Gli sforzi di coordinamento, per la Presidente, dovranno partire dal rafforzamento della base industriale, dell’innovazione e del mercato unico nel settore della difesa. Per concretizzare questo impegno, è stata dichiarata l’intenzione di presentare, entro i primi 100 giorni del mandato, un libro bianco sul futuro della difesa europea. Al centro di questo lavoro, l’impegno a consolidare il partenariato con la NATO, per estendere la cooperazione anche nei confronti dei nuovi pericoli di tipo informatico, ibrido o spaziale. Il primo dovere per centrare gli obiettivi riguarda il rilancio delle forze armate nazionali. Secondariamente, il futuro della difesa passa per l’impulso agli appalti comuni e per la creazione di un effettivo mercato unico dei prodotti e dei servizi per la difesa. Infine, un altro obiettivo dichiarato è quello di promuovere progetti faro sulle principali minacce comuni e transfrontaliere. 

Non solo difesa, anche gestione equa e risoluta della migrazione. Con questo interesse, la Commissione intende proseguire nella responsabilità di attuazione di tutte le parti del patto sulla migrazione e l’asilo. Il compito, inoltre, prevederà l’elaborazione di una strategia a lungo termine, che dovrà tenere in considerazione anche un nuovo approccio comune sui rimpatri. Quest’ultimo dovrebbe essere supportato da un innovativo quadro legislativo rivolto ad accelerare e semplificare il processo, grazie anche alla digitalizzazione dei fascicoli. Nel frattempo, lo scorso maggio, il Consiglio ha adottato il nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo, che entrerà in vigore a giugno 2026. 

Una spinta sarà data anche al progresso nella qualità di vita dei cittadini europei. Poiché le crisi degli ultimi anni hanno inciso negativamente su alcuni fattori, pregiudicando il costo della vita, l’obiettivo della nuova Commissione è di concentrare gli sforzi per migliorare la qualità della società europea. Questa sfida implica anche un approvvigionamento sicuro e a prezzi accessibili degli alimenti di produzione locale intraeuropea. Per questo, sarà prioritaria la promozione dell’agricoltura come elemento centrale dello stile di vita europeo.

La Presidente, inoltre, prosegue nell’impegno dedito al rafforzamento della democrazia e alla difesa dei suoi naturali valori.

Un interesse particolare è rivolto alla stretta collaborazione con Paesi partner e amici. Soprattutto, risalta la menzione a voler costruire un grande vicinato, con un’attenzione speciale verso il Mediterraneo. In questo bacino, il compito europeo sarà di creare investimenti e partenariati, stabilità economica, creazione di posti di lavoro e, ancora, consolidare interessi nei settori dell’energia, sicurezza, migrazione e altri. Questa scelta politica sarà sancita da un nuovo patto per il Mediterraneo. Oltre a questo approccio integrato in uno snodo marittimo centrale, la nuova Commissione ha dichiarato un forte interessamento nei confronti del Medio Oriente. E, ancora in materia di politica estera, l’obiettivo della von der Leyen risiede nel rilancio e nella difesa del multilateralismo.

IL COLLEGIO DEI COMMISSARI

Dopo la lista di commissari proposti dai vari Stati membri, la guida politica della prossima Commissione è stata scelta dalla von der Leyen prestando massima attenzione alle quote rosa. Questa scelta si è rivelata particolarmente decisiva nella cerchia dei sei vicepresidenti esecutivi, che vedrà impegnati un totale di quattro donne e due uomini. 

All’italiano Raffaele Fitto (Fratelli d’Italia) spetterà il portafoglio che si occupa di politica di coesione, sviluppo regionale e città. La spagnola Teresa Ribera, sarà vicepresidente esecutivo di una transizione pulita, giusta e competitiva, e responsabile della politica sulla concorrenza. La finlandese Henna Virkkunen sarà vicepresidente esecutivo per la sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia, e responsabile del portafoglio sulle tecnologie digitali e di frontiera. Il francese Stéphane Séjourné sarà, invece, vicepresidente esecutivo per la prosperità e la strategia industriale, e responsabile del portafoglio industria, piccole e medie imprese (PMI) e mercato unico. L’ estone Kaja Kallas ricoprirà il ruolo di Alto rappresentante. Mentre, la rumena Roxana Mînzatu si occuperà di competenze, istruzione e cultura, posti di lavoro di qualità e diritti sociali. 

La Presidente sarà inoltre affiancata nelle attività della sua Commissione da: Valdis Dombrovskis e Maros Šefčovič (supervisione dell’economia e dei conti pubblici); Dubravka Šuica  (Mediterraneo); Olivér Várhely, (salute e benessere degli animali); Wopke Hoekstra (clima, net zero e clean growth); Andrius Kubilius (difesa e spazio); Marta Kos (allargamento e responsabile per il vicinato orientale); Jozef Síkela, (partnership internazionali); Costas Kadis (pesca e oceani); Maria Luís Albuquerque (servizi finanziari, unione dei risparmi e degli investimenti); Hadja Lahbib (preparazione e gestione delle crisi); Magnus Brunner (affari interni e migrazione); Jessika Roswall (ambiente, resilienza idrica ed economia circolare competitiva); Piotr Serafin (bilancio, lotta alle frodi e pubblica amministrazione); Dan Jørgensen (energia ed edilizia abitativa); Ekaterina Zaharieva (ricerca e innovazione); Michael McGrath (democrazia, giustizia e stato di diritto); Apostolos Tzitzikostas (trasporti e turismo sostenibili); Christophe Hansen (agricoltura e alimentazione); Glenn Micallef (equità intergenerazionale, cultura, gioventù e sport). 

Al Parlamento spetta, ora, l’ultima parola. Infatti, la Presidente, l’Alto rappresentante e gli altri membri della Commissione dovranno ottenere il voto di approvazione da parte del Parlamento. Una volta ricevuta l’approvazione, la Commissione viene ufficialmente nominata dal Consiglio Europeo, che decide a maggioranza qualificata. Salvo imprevisti, l’insediamento della nuova squadra politica è programmato per il prossimo 1 dicembre.

Gaia Natarelli – PhD Candidate

Coordinamento a cura di Ciro Sbailò

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