Stargate: 500 miliardi di dollari per un’intelligenza artificiale ‘made in the USA’
- 29 Gennaio 2025

“Monumentale operazione e dichiarazione di fiducia nel potenziale dell’America.” Con queste parole, il neoeletto presidente Trump ha commentato dalla sala Roosvelt della Casa Bianca il progetto Stargate. La nuova età dell’oro promessa dal tycoon parte da un investimento tecnologico: 500 miliardi di dollari per creare un’intelligenza artificiale interamente a stelle e strisce. Il sogno americano reso ancora possibile grazie a tre fra le principali big tech del Paese. Tra annunci e smentite, l’avvio di Stargate non si preannuncia tuttavia senza intoppi.
In un servizio dello scorso 22 gennaio, l’emittente televisiva CBS News fa il punto su Stargate, il progetto tecnologico annunciato dal presidente Trump immediatamente dopo il suo insediamento alla Casa Bianca. Il piano di investimento è ambizioso: 100 miliardi di dollari di investimenti privati nel campo dell’intelligenza artificiale, che nel giro di quattro anni dovrebbero arrivare a 500.
Si tratta di una joint venture composta dalle big tech OpenAI, Softbank e Oracle, per la costruzione di infrastrutture informatiche all’interno dei confini degli Stati Uniti.
“Vogliamo che ciò avvenga nel nostro Paese – ha dichiarato Trump – e lo renderemo possibile.” Il neo- presidente ha parlato della Cina come competitor, così come altri Paesi, e di un’emergenza da affrontare subito.
Larry Ellison, CEO of Oracle, ha spiegato che dieci data centre sono già in costruzione in Texas, e che ne sono previsti altri. “È una promessa incredibile per ogni americano”, ha commentato, mentre Sam Altman di OpenAI ha parlato del “progetto più importante della nostra epoca”. Il quale, secondo Trump, creerà per gli americani oltre centomila posti di lavoro quasi immediatamente.
Nei data centre di Stargate sono previsti server dall’enorme potenza computazionale.
In un articolo pubblicato lo scorso 21 gennaio, il New York Times precisa che il progetto di joint venture precede l’insediamento del presidente americano. Il quale promette di accelerare i tempi per un’intelligenza artificiale ‘made in the USA’. L’obiettivo è combattere la Cina in campo tecnologico, da subito. Come dimostra il ritiro da parte del presidente Trump, lo scorso lunedì, dell’ordine esecutivo del suo predecessore riguardante i requisiti standard sull’uso dell’intelligenza artificiale da parte del governo.
In un briefing tenuto il giorno successivo, Trump ha affermato che eliminerà ogni ostacolo alla creazione di nuovi data centre. Dichiarandosi intenzionato a emettere “dichiarazioni di emergenza” per consentire a Stargate di produrre l’elettricità di cui ha bisogno, senza però fornire ulteriori dettagli.
Su Stargate già si addensano tuttavia le prime nubi. La CBS precisa che l’investimento immediato di 100 miliardi di dollari, è stato comunicato con un post su X dal CEO di OpenAI. Elon Musk ha però subito smentito la notizia, asserendo che Softbank ha garantito meno di 10 miliardi di dollari. “Falso”, è stata la replica di Sam Altman, “come tu ben sai”.
Altman ha quindi invitato Musk a visitare il primo sito in costruzione, sottolineando che il bene degli Stati Uniti non sempre coincide con quello delle aziende di quest’ultimo.
Lapidario il commento di Steve Bannon, ex-stratega di Trump: “Musk è meschino. Non dovrebbe contraddire le dichiarazioni di Trump. È fuori controllo e intendo allontanarlo dal circolo del presidente.”
A pochi giorni dall’insediamento del 47° presidente degli Stati Uniti, viene da dire che se la strada dell’inferno è lastricata di buone intenzioni, quella per Stargate non appare molto diversa.
Donata Zocche – Giornalista e PhD candidate


