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L’impronta mariana nei gesti e nelle parole di Papa Leone XIV

L’elezione di Robert Francis Prevost a pontefice, con il nome di Leone XIV, avvenuta il 4 maggio 2025, ha assunto un valore che va oltre la sfera religiosa, in un momento storico segnato da conflitti armati (come la guerra russo-ucraina e la crisi in Myanmar) e tensioni commerciali globali. La sua nomina, accompagnata da una vasta presenza di capi di Stato al funerale di papa Francesco I, ha rivelato il crescente rilievo geopolitico del Vaticano. Tuttavia, è fondamentale ricordare che il papa resta, prima di tutto, il pastore della comunità cristiana e la sua azione è spirituale prima ancora che politica.

L’elezione di Robert Francis Prevost a pontefice, con il nome di Leone XIV, avvenuta il 4 maggio 2025, ha assunto un valore che va oltre la sfera religiosa, in un momento storico segnato da conflitti armati (come la guerra russo-ucraina e la crisi in Myanmar) e tensioni commerciali globali. La sua nomina, accompagnata da una vasta presenza di capi di Stato al funerale di papa Francesco I, ha rivelato il crescente rilievo geopolitico del Vaticano. Tuttavia, è fondamentale ricordare che il papa resta, prima di tutto, il pastore della comunità cristiana e la sua azione è spirituale prima ancora che politica.

Fin dai primi atti del pontificato, Leone XIV ha posto al centro del suo messaggio la figura di Maria. Il giorno della sua elezione ha recitato pubblicamente l’Ave Maria e il giorno seguente ha visitato una chiesa mariana. Questo riferimento alla Madre di Dio non è casuale ma rappresenta un elemento fondante del suo messaggio e uno strumento di dialogo interreligioso, in particolare con il mondo islamico.

Maria è infatti una figura centrale anche nel Corano, unica donna citata per nome, presente in tredici sure e circa settanta versetti, e protagonista di una narrazione che la descrive come esempio di virtù, sottomissione a Dio e maternità miracolosa. L’Islam riconosce in Maria un modello di fede, e proprio questa convergenza spirituale offre un terreno comune per il dialogo tra cristiani e musulmani.

Questo approccio prosegue il cammino tracciato da papa Francesco, che nel 2019, durante il viaggio negli Emirati Arabi Uniti, firmò con il Grande Imam di Al-Azhar il “Documento sulla Fratellanza Umana”, in cui si ribadisce la possibilità di incontro e cooperazione tra le fedi. Maria diventa quindi simbolo e linguaggio condiviso in grado di superare le divisioni religiose, culturali e politiche.

Il nuovo papa ha voluto anche collegarsi alla tradizione teologica di Sant’Agostino, visitando un eremo agostiniano per rendere omaggio al santo da cui il suo ordine prende ispirazione. Agostino fu il primo a proporre un’associazione profonda tra Maria e la Chiesa: la Vergine non è solo madre di Cristo, ma anche tipo, figura e membro eminente della Chiesa stessa. Questa concezione è stata accolta e approfondita anche dal magistero, in particolare con San Paolo VI che proclamò Maria “Madre della Chiesa” nel 1964 durante il Concilio Vaticano II.

Agostino vede Maria e la Chiesa come realtà parallele: entrambe vergini e madri, generano Cristo rispettivamente nella carne e nella fede dei fedeli. La loro missione è unitaria e spirituale, e la loro integrità si fonda sulle virtù teologali di fede, speranza e carità.

Attraverso questa visione, Leone XIV delinea le linee guida del suo pontificato: una Chiesa universale fedele alla sua tradizione, ma capace di rinnovarsi alla luce della carità cristiana e del discernimento sinodale. I futuri assetti dei dicasteri e le decisioni istituzionali saranno il frutto di riflessione e obbedienza, nel segno di Maria come guida e simbolo di un’alleanza nuova, tanto spirituale quanto concreta.

In sintesi, Leone XIV apre un’epoca di riforme ispirate alla figura di Maria, intesa come ponte tra le religioni, modello della Chiesa e fondamento teologico. Il suo pontificato si presenta come una sintesi tra spiritualità, rinnovamento e attenzione alle sfide del mondo contemporaneo.

 

Prof. Aldo Valtimora

PhD, professore a contratto di Diritto Internazionale Umanitario – UNINT Roma

Coordinamento a cura di Ciro Sbailò

Università degli Studi Internazionali di Roma - UNINT

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