GEODI – UNINT

Per una Geografia dei movimenti pro Palestina in Italia

A partire dall’offensiva israeliana sul territorio di Gaza, in reazione all’attacco subito il 7 Ottobre 2023 dall’organizzazione terroristica Hamas e da altre forze minori della resistenza armata palestinese, si è assistito su scala globale a una serie di manifestazioni di solidarietà verso la popolazione di Gaza. In buona parte dell’Occidente, Italia inclusa, le università hanno rappresentato lo spazio simbolico di questi movimenti. Molto più rare, invece, sono state le iniziative studentesche pro israeliane, di condanna contro le atrocità subite dalle vittime e dagli ostaggi israeliani del 7 ottobre.

Attivisti di Palestine Action Scotland sabotano cavi internet di Leonardo a Edimburgo

Mentre a Rafah aumenta l’intensità degli attacchi contro civili, donne e bambini in fuga verso territori apparentemente “sicuri”, aumenta anche la portata delle proteste in Occidente. Il 28 maggio, il gruppo di attivisti Palestine Action Scotland ha tagliato i cavi Internet della fabbrica di Leonardo a Edimburgo, sulla Ferry Road, interrompendo la produzione di sistemi di puntamento per gli aerei da combattimento F-35 israeliani. Il gruppo, inoltre, davanti la fabbrica, ha imbrattato con della vernice l’aereo da caccia esposto per simboleggiare il ruolo della compagnia nello «spargere il sangue palestinese», diffondendo successivamente un video su X in cui il gruppo aprono una scatola di cavi, tagliano dei fili e scrivono «Stop Arming Israel».

Guerra di numeri a Gaza: l’ONU rivede verso il basso le vittime

Uno, nessuno o centomila? I numeri sono diversi, ma la domanda pirandelliana inquadra bene uno degli sviluppi più clamorosi della guerra di Gaza, non ultimo per la lentezza con la quale è emersa e si sta diffondendo. Si tratta della revisione verso il basso del numero delle vittime civili palestinesi, emersa sulla stampa l’11 maggio ma in realtà pubblicata dall’Office for the Coordination of Humanitarian Aid (OCHA) delle Nazioni Unite l’8 maggio. In sintesi, prima il numero delle donne è sceso da oltre 14.500 a 7.797 e poi quello dei “bambini” è sceso da oltre 9.500 a 4.959. Il totale di 34.844 è ora indicato come “vittime riferite”, divise tra 24.686 “identificate” e “oltre 10.000 riferite mancanti o sotto le macerie”: una differenza di un terzo sul totale, ma addirittura del 42% tra identificate e non.

Il riconoscimento di uno Stato palestinese: una sconfitta per Hamas, non un premio

Il riconoscimento di uno Stato palestinese: una sconfitta per Hamas, non un premio In questo 2024, al suo quinto mese, il mondo osserva due eventi storici che hanno plasmato il destino del Medio Oriente. Il 14 maggio, infatti, Israele celebra il suo 76° Giorno dell’Indipendenza dal 1948, quando Ben Gurion, leader dell’Agenzia ebraica, proclamò la […]