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Prospettive securitarie e cooperazione militare nel Pacifico: l’Accordo AUKUS e il Cavo Humboldt

La sicurezza del Pacifico è in cima all’agenda della sicurezza nazionale americana dal 2014, quando l’amministrazione Obama ha annunciato la fine del focus degli Stati Uniti per la controinsurrezione e la stabilità regionale e ha indicato cinque sfide: Russia, Cina, Corea del Nord, Iran e il contrasto al terrorismo globale. La Cina era la sfida numero due dopo la Russia, che aveva appena occupato la Crimea. L’amministrazione Trump ha proseguito sul solco tracciato dal predecessore, articolando chiaramente un nuovo focus sui conflitti tra grandi potenze e spostando la Cina al primo posto. In questo quadro, l’evento più rilevante è stata la firma dell’accordo AUKUS tra Australia, Regno Unito e Stati Uniti per lo sviluppo di una flotta di sottomarini australiani a propulsione nucleare al fine di “potenziare le capacità di difesa, accelerare l’integrazione tecnologica ed espandere la capacità industriale di tutti e tre i Paesi”.  

A fronte di problematiche interne (denatalità e svalutazione dello yuan), la crescita militare della Cina in costante progressione sta determinando la necessità di agire da parte di diversi attori nello scacchiere pacifico. 

La flotta cinese supera ormai la Marina degli Stati Uniti e la sua forza missilistica terrestre è enorme. Gli Stati Uniti hanno molti partner e alleati nella regione, ma la mancanza di una struttura di integrazione come l’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) significa che qualsiasi coalizione che risponda all’aggressione cinese deve essere sviluppata bilateralmente. Ciò richiede la presenza e la leadership degli Stati Uniti. L’accordo AUKUS tra Australia, Regno Unito e Stati Uniti rappresenta un importante sviluppo nel Pacifico occidentale. Il primo pilastro dell’accordo prevede lo sviluppo di una capacità sottomarina nucleare australiana e il rafforzamento della presenza sottomarina statunitense in Australia. Il secondo pilastro mira a condividere le tecnologie emergenti tra i tre Paesi. 

Gli esperti militari americani considerano i sottomarini come una fattore chiave in un possibile conflitto con Pechino, grazie alla loro furtività e potenza di fuoco, e in tal senso va recepita la proposta di aumentare la flotta di sottomarini fino a giungere a 66-78 unità, rispetto all’attuale effettivo di 53. 

AUKUS

AUKUS è una collaborazione nel settore della difesa tra Australia, Regno Unito e Stati Uniti, annunciata inizialmente nel settembre 2021. È seguita una relazione congiunta delle associazioni dell’industria della difesa dei tre Paesi e, nel marzo 2023, i tre Paesi hanno firmato un accordo trilaterale che descrive le modalità operative del progetto. 

AUKUS ha due pilastri. Il primo pilastro assisterà l’Australia nell’acquisizione di sottomarini d’attacco nucleari (SSN) armati convenzionalmente. In base all’accordo, gli Stati Uniti venderanno all’Australia da tre a cinque sottomarini della classe Virginia all’inizio del 2030. Gli Stati Uniti baseranno inoltre una forza di rotazione di sottomarini nell’Australia occidentale già nel 2027. A partire dal 2032, il Regno Unito e l’Australia svilupperanno congiuntamente una nuova classe di sottomarini a propulsione nucleare che entrerà in servizio alla fine degli anni 2030, con una produzione iniziale nel Regno Unito e una successiva in Australia. Le tre nazioni coopereranno per costruire una base industriale sottomarina trilaterale più forte e la disponibilità di tali armamenti consentirà all’Australia di difendere le sue rotte marittime dall’interferenza cinese

Il secondo pilastro di AUKUS mira a rafforzare la cooperazione in aree tecnologiche e funzionali chiave. Otto gruppi di lavoro intragovernativi coordinano le attività del secondo pilastro: capacità sottomarine, tecnologie quantistiche, intelligenza artificiale e autonomia, cyber avanzate, capacità ipersoniche e contro-ipersoniche, guerra elettronica, innovazione e condivisione delle informazioni. I ministri della Difesa hanno identificato sei aree di capacità per la cooperazione (guerra antisommergibile, lancio e recupero di veicoli sottomarini, posizionamento, navigazione e tempistica quantistici, intelligenza artificiale autonoma e resiliente). 

L’accordo è stato accolto con grande clamore e ha il potenziale per una cooperazione militare e industriale senza precedenti tra i partecipanti. L’accordo è particolarmente importante per l’Australia, in quanto l’AUKUS è uno dei più grandi progetti militari mai intrapresi dal Paese. Tuttavia, come ha descritto un funzionario statunitense, AUKUS ha un grande potenziale futuro, ma comporta passi modesti nel breve termine, motivo per il quale l’utilizzo delle tecnologie già in possesso dovrà essere quantomai razionalizzato. 

HUMBOLDT 

Importante sarà la difesa del recente progetto Humboldt, una linea di cavi sottomarini che collegherà Cile, Polinesia francese e Australia, la prima in assoluto a collegare direttamente il Sud America e Regione dell’Asia-Pacifico. Una volta operativa, Humboldt rafforzerà l’affidabilità e la resilienza della connettività digitale in tutto il Pacifico interconnettendo i cavi che compongono il South Pacific Connect e aggiungendo investimenti geograficamente diversificati sui cavi che collegano Australia e il Cile. Nel 2021 il Cile rifiutò l’offerta di Pechino sulla possibilità di costruire un sistema che arrivasse a Shanghai e, pertanto, sono prevedibili minacce dirette al progetto da parte della  Cina. 





Coordinamento a cura di Ciro Sbailò

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