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Starlink sotto accusa: il presunto filo conduttore che lega i suoi satelliti alla Russia

Il report intitolato «L’utilizzo di Starlink da parte di Mosca» è finito sulle scrivanie dei maggiori governi Occidentali, tra cui anche la Presidenza del Consiglio italiana che non ha rilasciato dichiarazioni, generando forti preoccupazioni e risentimenti. Nel report, di sole due pagine, vengono riportate varie gravi accuse all’azienda SpaceX guidata dal magnate Elon Musk, legate al presunto uso illecito dei suoi satelliti in Ucraina da parte della Russia: accuse immediatamente negate dal proprietario di X (ex Twitter). Tale documento è stato stilato dal Gruppo Tim, diretto concorrente di Musk nello sviluppo della fibra, per uso interno, la quale ha negato di aver volontariamente diffuso il report.

Nello specifico, all’interno del documento viene riportata una presunta intercettazione da parte del Direttorato centrale di Intelligence ucraino di una conversazione avvenuta tra membri della 83esima Brigata d’assalto della Federazione Russa, operante a Donetsk, in cui un soldato russo afferma ad alta voce che «Starlink funziona, c’è Internet!». In Ucraina, Starlink aveva stipulato un contratto nel 2023 per distribuire più di 400 dei suoi terminali per fornire una connessione Internet ad alta velocità a Kiev, vitale per le comunicazioni sul campo di battaglia.

In terra USA, i democratici alla Camera hanno già iniziato ad esaminare se la società ha implementato adeguate garanzie per impedire alla Russia di implementare il servizio Internet satellitare Starlink nella sua guerra contro l’Ucraina, stando ad una lettera, scritta dai rappresentanti democratici Jamie Raskin del Maryland e Robert Garcia della California, inviata al presidente di SpaceX, Gwynne Shotwell, mercoledì 6 marzo. Ciò fa seguito anche alla segnalazione da parte di funzionari ucraini, effettuata a febbraio, di aver trovato prove dell’uso russo dei terminali Starlink per Internet via satellite, definendolo un «problema sistemico […] rappresentando seria minaccia per la sicurezza dell’Ucraina, le vite ucraine e la sicurezza nazionale degli Stati Uniti». Funzionari ucraini hanno suggerito che le forze russe abbiano ottenuto dei terminali illegalmente, aggirando le sanzioni e acquistandoli tramite intermediari nei paesi vicini, tra cui risultano come primi indiziati i paesi arabi. Inoltre, nella lettera i legislatori democratici hanno chiesto a SpaceX di rispondere ufficialmente entro il 20 marzo.

Tale inchiesta statunitense arriva mentre i paesi Occidentali si affrettano ad aiutare l’Ucraina con più armi e finanziamenti, in seguito al fallimento della controffensiva di Kiev la scorsa estate e dopo che le forze russe hanno ripreso l’iniziativa sul campo di battaglia. Funzionari ucraini hanno affermato che Starlink dà alle proprie truppe un vantaggio essenziale, fornendo una connessione Internet affidabile che consente ai soldati di rispondere a messaggi di testo di gruppo, trasmettere feed di droni delle forze nemiche e coordinare attacchi di artiglieria, e la preoccupazione maggiore è che un simile vantaggio possa ora essere fornito anche alla Russia: nel caso in cui l’indagine dovesse rivelarsi fondata, le ripercussioni sulla guerra potrebbero essere imprevedibili.

Coordinamento a cura di Ciro Sbailò

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