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La lotta contro la disinformazione in vista delle elezioni per il Parlamento europeo

Mentre l'Unione Europea si avvicina alle elezioni del Parlamento tra il 6 e il 9 giugno, la lotta contro la disinformazione è cruciale per proteggere la democrazia. La Russia cerca di ridurre il supporto all'Ucraina tramite disinformazione, attacchi hacker e finanziamenti illeciti. La disinformazione manipola contenuti per ingannare il pubblico e destabilizzare le democrazie, spesso utilizzando account falsi e bot. L'UE ha adottato misure per contrastare questi fenomeni, come la sospensione delle trasmissioni dei media pro-Cremlino e l'applicazione del Digital Services Act, che obbliga le piattaforme social a prevenire la diffusione di informazioni ingannevoli. La collaborazione tra istituzioni pubbliche e private è essenziale per affrontare questa sfida.

Alcune precisazioni

 

Mentre l’Unione Europea si avvicina alle elezioni del Parlamento tra il 6 e il 9 giugno, la lotta contro la disinformazione riveste un ruolo cruciale per la salvaguardia della democrazia. La Russia, in particolare, ha un interesse centrale nel far scendere il supporto all’Ucraina nel conflitto in corso. C’è da specificare, innanzitutto, che la disinformazione, facente capo alla manipolazione delle informazioni, è solo uno dei vari metodi con cui regimi autoritari possono interferire nelle elezioni dei paesi democratici, a cui si possono aggiungere l’interferenza informatica, sostenuta soprattutto con attacchi hacker alle infrastrutture, il grooming, tramite il finanziamento ai partiti politici e l’adescamento di personalità specifiche, e l’intervento violento vero e proprio[1]. Tuttavia, in questa sede ci occuperemo solo della prima macrocategoria.

Prima di cominciare, ci teniamo a sottolineare che, allo stato attuale, come è ovvio che sia, non ci sono ancora verità giudiziarie vere e proprie. Basta prendere come esempio il Russiagate: le prove che dimostrarono ingerenze russe nelle elezioni presidenziali americane del 2016 vennero rese note al pubblico solo dopo il 2018, grazie alla pubblicazione dell’inchiesta Mueller[2]. In quella occasione, si dimostrò che agenti del GRU, in special modo il collettivo hacker russo Sandworm, pseudonimo dietro cui si cela l’unità militare 74455 del servizio informazioni e intelligence russo GRU, si mossero lungo tre direttrici: intercettazione e divulgazione di documenti del partito democratico, vedasi l’operato di Guccifer2.0[3], che hackerò la posta elettronica di Hillary Clinton; massicce attività fraudolente mediante profili Facebook e Twitter; contatto con associati alla campagna presidenziale di Trump. Tuttavia, sottolineiamo anche come non emersero prove che dimostrassero che l’ex presidente e i membri della sua campagna elettorale avessero intenzionalmente coinvolto la Russia nelle elezioni del 2016.

 

Come opera la disinformazione e le reazioni dell’Unione europea

 

Conclusa questa premessa, possiamo definire la disinformazione come la fabbricazione o la distorsione deliberata di contenuti e notizie volti a ingannare il pubblico, inquinare lo spazio informativo e produrre narrazioni fuorvianti su eventi o questioni chiave per manipolare l’opinione pubblica. Essa è la forma più persistente e diffusa degli sforzi di interferenza del Cremlino, ma non solo, come abbiamo avuto modo di vedere con la campagna di influenza cinese operativa dal 2017 nota con il nome di «Spamouflage»[4], ed è importante sottolineare che essa non si limiti solo ai cicli elettorali, ma è ormai diventata una caratteristica virale del nostro ecosistema informativo.

Spesso si sostanzia nell’utilizzo di account falsi, troll o bot automatizzati sui social media e altri forum online, come le sezioni commenti dei giornali, il cui obiettivo è paralizzare il processo democratico alimentando la frammentazione e la polarizzazione sociale, seminando confusione e incertezza sulla realtà basata sui fatti e minando la fiducia nell’integrità delle politiche e delle istituzioni democratiche.

In questo senso, i segnali di rischio che riguardano la vasta macchina di disinformazione russa agiscono lungo tre direzioni: agitatori politici in loco legati a Mosca, contenuti provenienti dall’estero e adattati al paese bersaglio, e contenuti creati appositamente per influenzare l’opinione pubblica del paese bersaglio. Il caso del quotidiano torinese “Il Corrispondente” è emblematico in questo senso[5].

A tal proposito, il Consiglio dell’UE ha adottato fin dal primo marzo 2022 misure attive per contrastare la disinformazione, come la sospensione delle attività di trasmissione e delle licenze di organi di stampa sostenuti dal Cremlino. I divieti imposti dall’Ue riguardano tutti i mezzi di trasmissione e distribuzione negli Stati membri o ad essi diretti, compresi i canali via cavo, satellitari, la TV con protocollo Internet, le piattaforme, i siti web e le app.

Tuttavia, l’applicazione di queste restrizioni spetta alle autorità nazionali, e alcuni Stati membri, come il Belgio, non hanno ancora completamente bloccato l’accesso a siti come Sputnik e RT, precedentemente noto come Russia Today, a cui si sono man mano aggiunti poi un’altra dozzina di canali utilizzati dal Cremlino per «diffondere intenzionalmente propaganda e condurre campagne di disinformazione, anche in merito alla sua aggressione militare contro l’Ucraina»[6]. Inoltre, la Russia riesce ad aggirare queste misure tramite la creazione di siti mirror che offrono accesso semplice e immediato a RT e Sputnik sotto un altro indirizzo[7].

Va da sé, che la lotta alla disinformazione non possa avvenire solo a livello politico: anche le grandi aziende social sono e devono essere coinvolte. Dal 17 febbraio 2024 è in vigore il Regolamento 2022/2065 – Digital Services Act (DSA) per tutte le piattaforme: TikTok, Facebook, Google, Instagram, Snapchat, YouTube e altre piattaforme sono state ampiamente sollecitate a adottare sistemi di identificazione per i contenuti generati dall’intelligenza artificiale, al fine di proteggere le prossime elezioni europee dagli attacchi di disinformazione[8].

Il Digital Services Act propone di aumentare la responsabilità delle piattaforme di social media e di video sharing nel prevenire la diffusione di informazioni ingannevoli durante il periodo elettorale. Le aziende che non rispettano le direttive del DSA possono essere soggette a rigide sanzioni economiche, con multe che possono arrivare fino al 6% del loro fatturato globale. Inoltre, le piattaforme online devono implementare politiche più severe contro la pubblicità ingannevole e aumentare la trasparenza riguardo a tali politiche.

A ciò si aggiunge l’Artificial Intelligence Act, recentemente approvato in via definitiva, che mira a garantire che le applicazioni di intelligenza artificiale siano sviluppate e utilizzate in modo sicuro ed etico, con particolare attenzione al rispetto dei diritti umani[9]. L’AI Act classifica le applicazioni di intelligenza artificiale in base al loro rischio intrinseco, con criteri rigorosi per le tecnologie ad alto rischio, comprese quelle che potrebbero compromettere l’integrità dei processi democratici.

 

Gli interessi del Cremlino nelle prossime elezioni

 

Ma tornando alle attività di disinformazione russa, l’Agenzia francese responsabile della vigilanza e della protezione contro le interferenze digitali straniere VIGINUM ha indagato sulla rete nota alle cronache con il nome di «Portal Kombat»[10]. Si tratta di una rete composta da 193 siti di informazione simili tra loro, tra cui il quotidiano online “The Voice of Europe” e “Pravda”, che diffondevano contenuti pro-Russia nel contesto della guerra in Ucraina, attivi in 19 Paesi dell’UE, inclusa l’Italia, oltre che in Stati candidati e Paesi extra-europei. I contenuti propagandistici spaziano dalle truppe francesi in Ucraina al sostegno delle élite occidentali a una presunta dittatura globale che vuole la terza guerra mondiale contro la Russia[11].

L’eurodeputato verde Bas Eickhout si è espresso proprio in merito alla questione, affermando che: «come Democratici europei siamo seriamente preoccupati per le notizie rivelate oggi dal primo ministro belga, Alexander De Croo, su una vasta rete di disinformazione russa scoperta dai servizi segreti belgi e cechi, che ha portato alla chiusura di un sito Internet, Voice of Europe: la rete avrebbe anche pagato deputati al Parlamento europeo con l’obiettivo di diffondere disinformazione. Chiediamo che le autorità competenti e la Presidenza del Parlamento europeo si attivino quanto prima per fare piena luce su questa vicenda estremamente grave e preoccupante: da questo dipendono la credibilità delle istituzioni europee, la serenità e l’integrità delle elezioni di giugno 2024»[12].

Recentemente, anche il presidente francese Macron e la sua famiglia sono stati oggetto di intense campagne diffamatorie, così come l’esercito francese. È probabile che le dichiarazioni di Macron a marzo, in particolare il suo rifiuto di escludere a priori lo schieramento di truppe occidentali in Ucraina, gli abbiano inimicato Mosca, vista la narrativa secondo cui Macron avrebbe voluto iniziare una terza guerra mondiale per rimanere al potere[13].

Nonostante la vasta diffusione dei siti web Pravda e il loro elevato volume di pubblicazioni, l’impatto di questi siti è stato finora molto ridotto, quasi inesistente in alcuni Paesi. Gli esperti ipotizzano che ciò possa essere dovuto o a una strutturale debolezza dell’operazione o al fatto che si possa trattare di un’operazione fittizia per sondare le reazioni delle autorità locali e dell’UE. Ciononostante, una massiccia rete di siti web simili a Pravda pro-Cremlino è stata creata ed è tuttora attiva, diffondendo propaganda e disinformazione pro-russa in tutte le lingue dell’UE.

Ma portando un esempio più agevole da analizzare, durante il primo anno della guerra tra Russia e Ucraina, la campagna di disinformazione del Cremlino ha raggiunto 165 milioni di europei e ottenuto 16 miliardi di visualizzazioni. I temi ricorrenti di tale campagna possono essere riassunti in quattro punti[14]:

  1. la Russia quale vittima innocente del conflitto, facendo leva sulla russofobia, a detta di Mosca estremamente diffusa in Occidente, quale causa scatenante del conflitto;
  2. il revisionismo storico, in cui il Cremlino nega o distorce eventi storici per allinearli ai propri obiettivi politici, come testimonia anche l’intervista di due ore a Putin da parte dell’ex conduttore di Fox News Tucker Carlson;
  3. decadenza della civiltà occidentale, in cui si scredita l’Occidente per aver abbandonato i suoi valori tradizionali, come la famiglia e la spiritualità;
  4. movimenti populisti e di protesta come Rivoluzioni colorate sponsorizzate dagli Stati Uniti: se un movimento non rientra negli interessi russi, ne vengono automaticamente minate le legittimità e gli Stati Uniti vengono accusati di manipolarlo.

Secondo il report del Royal United Services Institute (RUSI) «The Threat from Russia’s Unconventional Warfare Beyond Ukraine, 2022-2024»[15] sulla guerra non convenzionale operata dalla Russia in Ucraina tra il 2022 e il 2024, l’approccio generale della Russia nell’uso delle informazioni contro un Paese bersaglio è duplice: da un lato, si tende alla polarizzazione della popolazione bersaglio per mobilitare le forze interne sostenitrici delle élite alleate del Cremlino, mentre dall’altro si punta alla paralisi del sostegno delle opposizioni alla leadership di un Paese.

Nel report, viene anche evidenziato come spesso la manipolazione dell’opinione pubblica è un mezzo per mobilitare o paralizzare gli elettori stessi a seconda delle situazioni, così da permettere ai candidati in linea con gli interessi della Russia di diventare decisori politici che, una volta eletti, potranno adottare politiche favorevoli alla Russia. Dunque, il vero obiettivo sembra essere la “cattura” delle élite, e, affinché si raggiunga tale obiettivo, l’implementazione della provocazione violenta per esacerbare una crisi politica è un elemento costante dell’attività di destabilizzazione della Russia.

A livello tattico, si parla molto della tecnica degli spin doctor, utilizzato molto da Ilya Gambashidze, capo della società di pubbliche relazioni di Mosca Social Design Agency[16]. Consiste nell’inviare link e materiali con notizie false o parziali per poi cancellare rapidamente i loro account e nascondere le origini di queste informazioni. Il successo di questa tattica risiede nella quantità di contenuti prodotti ogni giorno, aumentando le probabilità che qualcuno vi possano inciampare.

Gli account fasulli sono spesso progettati per somigliare ai principali organi di informazione occidentali, come abbiamo avuto modo di vedere in una campagna denominata «Doppleganger», in cui si è registrato il tentativo di clonare siti web di testate note come Bild, The Guardian e l’ANSA. Anche la già citata Viginum ha individuato una rete di 1.095 bot su X, che ha pubblicato 2.589 post, collegata a un complesso internet russo chiamato Recent Reliable News, noto per clonare i siti web dei media occidentali al fine di diffondere notizie false[17]. L’Eu DisinfoLab ha evidenziato come, anche in questo caso, le strategie e le tattiche messe in atto dalla Russia mirano a destabilizzare e polarizzare le società europee, tentando di erodere la fiducia nelle istituzioni democratiche e il sostegno europeo verso l’Ucraina.

 

La posta in gioco nelle prossime elezioni

 

Gli analisti avvertono che le elezioni potrebbero portare alla vittoria di eurodeputati filorussi che si oppongono agli aiuti all’Ucraina, soprattutto nei gruppi di estrema destra. Partiti come l’AfD tedesco, che ritiene che l’Europa debba riprendere la cooperazione con la Russia per garantire la pace e la prosperità, potrebbero influenzare i dibattiti in vista delle elezioni nazionali.

Concludendo, le autorità russe sono interessate alle elezioni del Parlamento europeo, anche se raramente ne fanno menzione specifica[18]. I leader russi sia sono pienamente consapevoli dell’importanza di cui sono investite le elezioni europee, le quali selezioneranno i leader del Parlamento per i prossimi anni e potenzialmente sposteranno gli equilibri politici nel sistema europeo.

Ma le elezioni, come abbiamo detto, attirano le attenzioni anche di altre potenze, come testimonia l’arresto ad aprile dell’assistente di Maximilian Krah, G. Jian, accusato di spionaggio cinese[19]. Mentre l’UE si avvicina alle elezioni del Parlamento europeo, la lotta contro la disinformazione è fondamentale per la salvaguardia della democrazia, della coesione sociale e della sicurezza collettiva della Comunità europea. Affrontare con successo questa sfida richiederà, come abbiamo detto, la collaborazione tra industria tech, cittadini, istituzioni pubbliche e attori del settore privato.

 

Stefano Lovi – PhD student

 

[1] Methods of Foreign Electoral Interference, EuvsDisinfo, 2 aprile 2019. Consultabile su: https://euvsdisinfo.eu/methods-of-foreign-electoral-interference/.

[2] Sappiamo qualcosa del “rapporto Mueller”, Il Post, 24 marzo 2019. Consultabile su: https://www.ilpost.it/2019/03/24/sintesi-rapporto-mueller/.

[3] J. Iacoboni, Guccifer 2.0, che hackerò le mail della Clinton, è un agente ufficiale dei servizi militari russi, La Stampa, 24 marzo 2018. Consultabile su: https://www.lastampa.it/esteri/2018/03/24/news/guccifer-2-0-che-hackero-le-mail-della-clinton-e-un-agente-ufficiale-dei-servizi-militari-russi-1.33995971/.  

[4] G. Carrer, La campagna di influenza cinese Spamouflage si evolve con l’IA, Formiche, 18 febbraio 2024. Consultabile su: https://formiche.net/2024/02/campagna-cinese-spamouflage-ia/#content.

[5] G. Foschini e C. Tito, Sabotaggi e fake news. L’allarme della Cia: “Le elezioni europee nel mirino di Putin”, Repubblica, 6 maggio 2024. Consultabile su: https://www.repubblica.it/esteri/2024/05/06/news/sabotaggi_disinformazione_cremlino_unione_europea-422827360/.

[6] S. De La Feld, A un mese dalle elezioni europee Sputnik e altri siti di propaganda russi sono ancora attivi in Ue. Ma sono vietati da due anni, EuNews, 8 maggio 2024. Consultabile su: https://www.eunews.it/2024/05/08/sputnik-disinformazione-russi-ue/.

[7] O. Lanzavecchia, Siti-specchio per RT e Sputnik. Le vie della disinformazione russa, Formiche, 24 novembre 2023. Consultabile su: https://formiche.net/2023/11/siti-mirror-rt-sputnik-disinformazione-russia/#content.

[8] M. R. Massoni, Elezioni sicure nell’era digitale: la risposta europea ai deepfake, Cybersecurity360, 24 marzo 2024. Consultabile su: https://www.cybersecurity360.it/cybersecurity-nazionale/elezioni-sicure-nellera-digitale-la-risposta-europea-ai-deepfake/.

[9] Ue, via libera definitivo all’AI Act: è la prima legge al mondo, SkyTg24, 21 maggio 2024. Consultabile su: https://tg24.sky.it/tecnologia/2024/05/21/eu-ai-act-approvato.

[10] Portal Kombat. A Structured and coordinated pro-Russian propaganda network, Secrétariat général de la défense et de la sécurité nationale, febbraio 2024. Consultabile su: https://www.sgdsn.gouv.fr/files/files/20240212_NP_SGDSN_VIGINUM_PORTAL-KOMBAT-NETWORK_ENG_VF.pdf.  

[11] Anche l’Italia coinvolta nella rete russa di fake news Portal Kombat, ANSA, 10 maggio 2024. Consultabile su: https://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2024/05/10/anche-litalia-coinvolta-nella-rete-russa-di-fake-news-portal-kombat_d1885260-0f75-4908-bfb1-56a1fb95ef4d.html.

[12] Medvedchuk, uomo di fiducia di Putin, dietro il pagamento degli eurodeputati a Bruxelles, ANSA, 1 aprile 2024. Consultabile su: https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2024/03/31/medvedchuk-uomo-di-fiducia-di-putin-dietro-il-pagamento-degli-eurodeputati-a-bruxelles_f2670325-0b72-41fd-b959-b41384273d22.html.

[13] Elections are battlefields for the Kremlin: go after the leaders, EuvsDisinfo, 3 maggio 2024. Consultabile su: https://euvsdisinfo.eu/elections-are-battlefields-for-the-kremlin-go-after-the-leaders/.

[14] C. Fulgenzi, Elezioni e fake news russe: il “peso” del Digital Services Act sulla stretta UE alle big tech, Cybersecurity360, 29 marzo 2024. Consultabile su: https://www.cybersecurity360.it/cybersecurity-nazionale/elezioni-e-fake-news-russe-il-peso-del-digital-services-act-sulla-stretta-ue-alle-big-tech/.  

[15] J. Watling, O. V. Danylyuk e N. Reynolds, The Threat from Russia’s Unconventional Warfare Beyond Ukraine, 2022–24, RUSI, 24 febbraio 2024. Consultabile su: https://www.rusi.org/explore-our-research/publications/special-resources/threat-russias-unconventional-warfare-beyond-ukraine-2022-24#:~:text=This%20report%20details%20Russia’s%20unconventional,audiences%20in%20the%20Middle%20East.

[16] F. J. Carpani, Troll, siti fake e “spin doctors”: così Mosca prova a fermare il supporto di Usa e Ue a Kiev, Il Giornale, 8 aprile 2024. Consultabile su: https://www.ilgiornale.it/news/guerra/account-troll-siti-falsi-e-spin-doctors-strategia-2306582.html.

[17] La campagna di disinformazione russa scoperta dalla Francia, Il Post, 14 giugno 2023. Consultabile su: https://www.ilpost.it/2023/06/14/francia-disinformazione-russa/.

[18] Art. Cit., Elections are battlefields for the Kremlin: go after the leaders.

[19] L’assistente di un europarlamentare del partito tedesco di estrema destra AfD è stato arrestato con l’accusa di spionaggio per la Cina, Il Post, 23 aprile 2024. Consultabile su: https://www.ilpost.it/2024/04/23/assistente-europarlamentare-afd-arrestato-spionaggio-cina/.

Coordinamento a cura di Ciro Sbailò

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