GEODI – UNINT

Richiedente asilo siriano considerato affiliato all’ISIS si costituisce per l’attentato di Solingen

La sera del 23 agosto un uomo ha accoltellato apparentemente a caso dei passanti durante le celebrazioni del cd. “Festival della Diversità”, indetto in occasione del 650° anniversario della fondazione della città di Solingen, in Germania. L’attentatore era fuggito nel trambusto e nel panico seguiti all’attacco. Due uomini di 67 e 56 anni e una donna di 56 anni sono morti, mentre otto persone sono rimaste ferite, quattro delle quali momentaneamente in pericolo di vita. Nella giornata del 24 agosto la milizia terroristica ISIS aveva rivendicato la responsabilità dell'attacco, motivato come una vendetta per gli attacchi condotti contro cittadini islamici in Palestina e nel resto del mondo, ma le autorità di sicurezza non avevano confermato l’esistenza del movente islamista.

La sera del 23 agosto un uomo ha accoltellato apparentemente a caso dei passanti durante le celebrazioni del cd. “Festival della Diversità”, indetto in occasione del 650° anniversario della fondazione della città di Solingen, in Germania. L’attentatore era fuggito nel trambusto e nel panico seguiti all’attacco. Due uomini di 67 e 56 anni e una donna di 56 anni sono morti, mentre otto persone sono rimaste ferite, quattro delle quali momentaneamente in pericolo di vita. Nella giornata del 24 agosto la milizia terroristica ISIS aveva rivendicato la responsabilità dell’attacco, motivato come una vendetta per gli attacchi condotti contro cittadini islamici in Palestina e nel resto del mondo, ma le autorità di sicurezza non avevano confermato l’esistenza del movente islamista. 

Nella serata del 24 agosto la Procura federale ha quindi arrestato un sospetto consegnatosi spontaneamente alle forze dell’ordine con indumenti sporchi di sangue, e dichiarando di essere il responsabile dell’attacco. Il sospetto è un cittadino siriano di 26 anni, richiedente asilo entrato in Germania nel 2022. Secondo informazioni del quotidiano Die Welt confermate dalle autorità competenti, il sospetto aggressore avrebbe dovuto essere espulso e trasferito in Bulgaria nel 2023. La sua richiesta di asilo in Germania era stata precedentemente respinta, in quanto l’uomo era giunto nell’Unione Europea attraverso la Bulgaria, dove avrebbe dovuto quindi chiedere asilo in base agli accordi di Dublino sui richiedenti asilo nell’UE. Il sospetto si era poi nascosto in Germania, ciò che aveva determinato il momentaneo annullamento dell’espulsione ed il trasferimento del cittadino siriano a Solingen. Nella serata del 25 agosto le autorità di sicurezza hanno confermato di avere elementi a riprova che il presunto responsabile dell’attacco sarebbe legato all’ISIS, ma di non conoscere da quanto tempo questi si sarebbe avvicinato al radicalismo islamico.

Nelle ore successive all’attacco, la polizia aveva anche effettuato una perquisizione di un centro di accoglienza per rifugiati della città, secondo il Ministro degli Interni del Land Nordreno-Vestfalia Herbert Reul (CDU) legata a ulteriori informazioni raccolte in seguito alle prime indagini, finalizzate soprattutto a individuare testimoni che potessero avere avuto contatti con il sospetto attentatore. In una conferenza stampa tenutasi sabato pomeriggio a Wuppertal, rispetto al movente dell’attacco il procuratore capo Markus Caspers aveva dichiarato di non avere ancora prove certe sui retroscena del crimine, ma non escludeva la matrice terroristica del gesto. 

Andrea De Petris – Ricercatore in Diritto Comparato – UNINT Roma, Direttore Scientifico Centro Politiche Europee (Cep) Italia

Coordinamento a cura di Ciro Sbailò

Università degli Studi Internazionali di Roma - UNINT

Via Cristoforo Colombo, 200 - 00147 Roma | C.F. 97136680580 | P.I. 05639791002 | Codice SDI: M5UXCR1 | Mail: geodi@unint.eu