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L’ingresso nel gruppo Horizon della Corea del Sud

Lunedì 25 marzo, la Commissione europea ha diramato un comunicato con il quale ha ufficializzato l’ingresso della Corea del Sud nel gruppo di Paesi associati al progetto “Horizon Europe”, il programma di ricerca e innovazione europeo. In particolare, lo Stato asiatico entra nel secondo pilastro di suddetto programma.

Nello specifico, la firma dell’accordo di associazione dovrebbe avvenire nella seconda metà dell’anno e consentirà il definitivo ingresso di Seul a partire dal 2025. Da quel momento, ricercatori, organizzazioni e imprese sudcoreane potranno beneficiare di finanziamenti che, nello specifico, rientrano nel secondo pilastro Horizon, ovvero quello relativo a diverse sfide globali quali il clima, l’energia, l’economia digitale e la salute. Tale programma prevede un budget di 53,5 miliardi di euro.

La notizia di questo accordo rappresenta un significativo rafforzamento del programma “Horizon Europe” e dei rapporti tra Bruxelles e Seul.

Sotto il primo punto di vista, questo programma registra una crescita doppia grazie all’allargamento dei Paesi partner e alla direzione che la Commissione europea è intenzionata a seguire, applicando la clausola del dual use su ciò che viene testato e prodotto in seno all’Horizon. Sul secondo versante, invece, coinvolgere Seul in questo programma cementifica ulteriormente la già presente collaborazione tra questi due players internazionali.

A tal proposito, nel giugno 2023, in occasione del Partenariato digitale tra UE e Corea del Sud, Bruxelles e Seul hanno concordato i principali obiettivi verso i quali progredire. Tra questi, sono stati citati il lavoro sui semiconduttori, il calcolo ad alte prestazioni e la tecnologia quantistica, il 5G (futuro punto di partenza per la ricerca condivisa sul 6G), l’intelligenza artificiale (con particolare attenzione ad una IA affidabile e verso quella generativa) e la cibersicurezza. 

Oltre all’importanza dei punti inclusi nell’accordo del 2023, questo Partenariato ha rappresentato un ulteriore rafforzamento della presenza unionale nella zona dell’Estremo Oriente. Infatti, quest’ultimo ha seguito il Partenariato digitale con il Giappone (maggio 2022) e quello con Singapore (febbraio 2023). Questi accordi sono in linea con la strategia dell’UE per una cooperazione con i Paesi dell’area indo-pacifica allo scopo di crescere insieme in ricchezza economica e sicurezza.

Ritornando all’accordo euro-sudcoreano del 2023, questo è stato fondamentale per il lancio di bandi di ricerca e sviluppo congiunti nell’ambito dei semiconduttori e dei chip. 

Il comparto dei semiconduttori ha acquistato una grande rilevanza nelle strategie legislativa ed economica unionale in seguito all’adozione del “Chips Act” del 2023. Tale legge prevede lo stanziamento di 325 milioni di euro per lanciare l’iniziativa e 3,3 miliardi di euro per riavviare la produzione di semiconduttori nel territorio dell’Unione europea. 

L’obiettivo è produrre di più in patria, facendo sempre meno affidamento sulle importazioni. Oggi la quota dell’UE, in termini di produzione globale, è inferiore al 10%. Con questa legge si lavora per aumentare la quota di mercato fino a raggiungere il 20%, avanzando l’ambizione di raggiungere Stati Uniti e Cina, Paesi che hanno e stanno investendo tanto per mantenere la leadership in questo specifico mercato.

Coordinamento a cura di Ciro Sbailò

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