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Il RisiKo energetico di Cipro e la sua centralità negli equilibri del Mediterraneo

L’avvertimento fatto dal leader del movimento sciita libanese a Cipro, oltre ad alcune riflessioni politico-giuridiche sul piano della difesa, deve sollevare anche altre osservazioni: più sottili, più geopolitiche. Nel Mediterraneo, infatti, la réclame più influente nel gioco dei rapporti internazionali è sempre la stessa, l’energia.

L’avvertimento fatto dal leader del movimento sciita libanese a Cipro, oltre ad alcune riflessioni politico-giuridiche sul piano della difesa, deve sollevare anche altre osservazioni: più sottili, più geopolitiche. Nel Mediterraneo, infatti, la réclame più influente nel gioco dei rapporti internazionali è sempre la stessa, l’energia.
Nei prossimi anni, il Mediterraneo orientale potrebbe diventare fondamentale per gli europei come alternativa di rifornimento al gas naturale non russo con alcuni Paesi, tra cui Cipro. Questa prospettiva affascina finanziariamente la Turchia, ma qui sarebbe necessario risolvere la questione cipriota, un’isola che si trova con una Repubblica a Nord autoproclamata da Ankara e non riconosciuta dal resto della comunità internazionale. Nel 2019, ad esempio, la delicata situazione internazionale di Cipro aveva portato a uno scontro Ue-Turchia allorquando la Turchia inviò delle navi di perforazione proprio lungo la costa settentrionale dell’isola. Per Ankara, si trattava di attività praticate nella propria ZEE e, dunque, ammissibili. Per l’Unione Europea, valeva il contrario. Un possibile coinvolgimento diretto di Cipro nel conflitto israelo-palestinese potrebbe, perciò, portare la Turchia ad approfittare della questione, aumentando le sue pressioni espansionistiche verso un territorio fondamentale anche per gli interessi energetici. D’altronde, negli ultimi anni, la poltica estera della Turchia è stata plasmata abbondantemente proprio dalla sua sete di rifornimenti energetici, nonché dalla sua aspirazione a sfruttare le connessioni che gravitano attorno alla sua posizione geografica per porsi come attore geopolitico di rilievo. Proprio con un vicino mediterraneo, con il governo internazionalmente riconosciuto di Tripoli, Ankara ha firmato nel 2022 un discusso accordo di collaborazione energetica. Ovviamente, quel memorandum d’intesa sull’energia aveva fatto adirare il parlamento con sede a Tobruk, come pure l’Egitto e la Grecia.
La vicinanza tra Cipro e Israele deve essere letta ancora una volta in chiave energetica. Dopo le scoperte di risorse di gas nell’area del Mediterraneo orientale e dopo la firma di importanti accordi come quelli di Abramo, Israele ha rafforzato i suoi sodalizi commerciali con l’Egitto, la Grecia e anche Cipro. Ma questo protagonismo regionale di Israele è andato oltre, e ha portato anche a ulteriori partnership energetiche con altri Paesi, con Emirati Arabi Uniti, Bahrein e Marocco.
Tornando a Cipro e agli avvertimenti di Hezbollah, come ha ricordato Christodoulides, Nicosia non è coinvolta in operazioni militari nella regione. Tuttavia, la posta in gioco resta molto alta e riguarda anche la partita dell’energia.

 
Gaia Natarelli – PhD student

Coordinamento a cura di Ciro Sbailò

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