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Le mappe dell’esternalizzazione delle frontiere europee

In concomitanza con gli accordi sui migranti tra Italia e Albania, i casi di esternalizzazione che hanno interessato altri Paesi in Europa: Spagna e Marocco, Malta e Libia, Danimarca, Austria, Regno Unito e Ruanda, Germania

In concomitanza con gli accordi sui migranti tra Italia e Albania,  i casi di esternalizzazione che hanno interessato altri Paesi in Europa:

 

  • Spagna e Marocco (2019): promosso dal governo Sanchez (socialista), prevede che Madrid dia 40 milioni  a Rabat per dotarsi di infrastrutture, forze dell’ordine e armamenti per bloccare i migranti prima che raggiungano Ceuta e Melilla. A questi fondi, si aggiungono i 140 milioni promessi alla monarchia africana dall’Unione Europea.
  • Malta e Libia (2020): promosso dal governo Abela (laburista e socialdemocratico), prevede il respingimento dei migranti nel tratto di mare tra le coste libiche e maltesi, secondo il quale Guardia Costiera libica veniva autorizzata dal governo maltese a “sforare” la zona SAR di competenza de La Valletta per effettuare recuperi di migranti. 
  • La Danimarca ha approvato una legge che prevede un’esternalizzazione che interessa anche la fase nella quale si verifica la domanda di asilo. Nello specifico, nel 2021, il governo Frederiksen (socialdemocratico) ha previsto di bloccare le migrazioni e che, al momento della presentazione della domanda di asilo, il soggetto terzo venga accompagnato nel centro di accoglienza di un Paese terzo. In caso di accettazione, il medesimo rimarrà lì. 
  • L’Austria sta lavorando per seguire il modello britannico, basato sull’accordo con il Ruanda. Il governo austriaco (2023) guidato dal cancelliere Nehammer (Partito popolare austriaco, di orientamento democristiano e conservatore) aveva stretto legami diplomatici più stretti con Londra per studiare la proposta britannica al Ruanda. 
  • Regno Unito e Ruanda (2024): promosso dal governo conservatore di Sunak, l’accordo prevede la possibilità di negare domande di asilo ai cittadini ruandesi in arrivo in UK con il governo britannico che pagherà 120 milioni di sterline iniziali per lo sviluppo economico e la crescita, e si occuperà dei costi operativi del programma, insieme alle spese di alloggio e integrazione. 
  • In Germania (2024): il governo di Scholz (socialista democratico) ha espresso interesse nel valutare i risultati e gli sviluppi dell’accordo tra Italia e Albania. 

 

A questi accordi, si aggiunga anche una lettera pervenuta alla Commissione europea e firmata da 15 Paesi membri (Italia, Bulgaria, Repubblica Ceca, Polonia, Romania, Estonia, Lituania, Lettonia, Austria, Paesi Bassi, Danimarca, Finlandia, Grecia, Malta e Cipro) nel maggio 2024 affinché si viri ancor di più verso l’esternalizzazione delle frontiere.  

Vanni Nicol’ – PhD Candidate

Coordinamento a cura di Ciro Sbailò

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