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Report impatto globale dell’IA

Negli ultimi anni, l’Intelligenza Artificiale (IA) ha trasformato radicalmente diversi settori lavorativi e modelli di business, influenzando l’economia, la società e la vita quotidiana. Un punto di riferimento cruciale per comprendere l’impatto dell’IA a livello globale lo pone il Rapporto sull’Intelligenza Artificiale del Politecnico di Milano, pubblicato dal loro Osservatorio sull’Intelligenza Artificiale nel febbraio 2024. Questo studio evidenzia tendenze, impatti e sfide nell’adozione dell’IA, con una particolare attenzione all’Italia e ai principali paesi europei, collocandosi in un contesto internazionale.

Negli ultimi anni, l’Intelligenza Artificiale (IA) ha trasformato radicalmente diversi settori lavorativi e modelli di business, influenzando l’economia, la società e la vita quotidiana. Un punto di riferimento cruciale per comprendere l’impatto dell’IA a livello globale lo pone il Rapporto sull’Intelligenza Artificiale del Politecnico di Milano, pubblicato dal loro Osservatorio sull’Intelligenza Artificiale nel febbraio 2024. Questo studio evidenzia tendenze, impatti e sfide nell’adozione dell’IA, con una particolare attenzione all’Italia e ai principali paesi europei, collocandosi in un contesto internazionale.

 

La crescita dell’IA e il suo impatto economico globale

Il rapporto del Politecnico di Milano mostra come il mercato globale dell’IA sia in costante crescita. Secondo le stime più recenti, l’industria dell’IA potrebbe raggiungere un valore di circa 500 miliardi di dollari nei prossimi anni, una cifra che continua a salire grazie all’aumento degli investimenti in tecnologie come il machine learning, il deep learning e la robotica avanzata. Questa crescita è alimentata dalle grandi aziende tecnologiche, ma anche da imprese in settori tradizionali come manifatturiero, finanza, sanità e trasporti, che vedono nell’IA una soluzione strategica per aumentare la produttività, ridurre i costi e migliorare l’efficienza. Nel 2023 ha segnato un incremento del 52%, raggiungendo il valore di 760 milioni di euro, dopo che già nel 2022 aveva registrato un aumento del 32% rispetto all’anno precedente. 

L’Italia, pur registrando un tasso di adozione dell’IA più lento rispetto agli Stati Uniti o alla Cina, sta vedendo un incremento di applicazioni di IA in ambiti specifici, come l’industria manifatturiera, con il 24% delle aziende italiane che utilizza l’IA in fase di produzione e gestione logistica. Questo rappresenta un contributo significativo all’innovazione in Italia e dimostra come le imprese siano sempre più consapevoli dell’importanza di investire in IA per rimanere competitive. Sei grandi imprese italiane su dieci hanno già avviato progetti di Intelligenza Artificiale, almeno a livello di sperimentazione. Tuttavia, ben il 77% degli italiani guarda con timore all’Intelligenza Artificiale, soprattutto in relazione ai possibili impatti sul mondo del lavoro, anche se solo il 17% è fermamente contrario all’ingresso dell’AI nelle attività professionali. 

 

Impatto sul mercato del lavoro e la trasformazione delle competenze

Uno dei temi centrali del rapporto riguarda l’impatto dell’IA sul mercato del lavoro, un argomento che suscita forti dibattiti a livello globale. L’IA è destinata a sostituire alcune tipologie di lavoro, in particolare quelle caratterizzate da compiti ripetitivi e meccanici. Tuttavia, come sottolinea il Politecnico di Milano, il fenomeno non implica una semplice sostituzione, ma una trasformazione delle competenze richieste. Essa crea nuove opportunità lavorative legate al bisogno di competenze avanzate in ingegneria, analisi dati e gestione etica dell’IA.

Il rapporto evidenzia come il 48% delle aziende italiane riconosca la necessità di formare il proprio personale per colmare il gap nelle competenze tecnologiche. Questo trend è visibile anche a livello europeo, dove programmi di formazione e riqualificazione sono sempre più al centro delle strategie aziendali. La sostituzione entro dieci anni da parte della nuova automazione di ben 3,8 milioni di posti di lavoro in Italia potrebbe controbilanciare le negative previsioni demografiche che, a causa dell’invecchiamento della popolazione, prospettano un gap di 5,6 milioni di posti di lavoro equivalenti entro il 2033.

 

La sfida della privacy e della trasparenza

Un altro aspetto centrale dell’analisi del Politecnico di Milano è l’impatto dell’IA su questioni etiche, tra cui la privacy dei dati e la trasparenza degli algoritmi. Il suo uso comporta la raccolta e l’analisi di enormi quantità di dati personali, sollevando preoccupazioni sulla protezione dei dati sensibili e sull’utilizzo responsabile delle informazioni. Il rapporto suggerisce che le aziende devono adottare un approccio etico e trasparente, implementando politiche chiare sulla raccolta dei dati e garantendo il rispetto delle normative, come il GDPR in Europa.

In aggiunta, il concetto di explainable AI, o IA spiegabile, sta guadagnando importanza, poiché la complessità degli algoritmi rende difficile per gli utenti comprendere le decisioni prese dalle macchine. La trasparenza dell’IA è considerata essenziale per ottenere la fiducia del pubblico, ed è proprio la fiducia una delle sfide principali per l’adozione massiva di questa tecnologia.

 

La sostenibilità ambientale

Il rapporto del Politecnico mette in evidenza anche l’impatto dell’IA sulla sostenibilità ambientale. Ad esempio, essa è utilizzata per ottimizzare il consumo di energia nelle smart cities e nelle industrie, contribuendo a ridurre l’emissione di CO e l’impatto ambientale. Attraverso algoritmi di analisi predittiva, le aziende possono ottimizzare l’uso delle risorse naturali, ridurre gli sprechi, e migliorare la gestione dei rifiuti.

Tuttavia, il rapporto fa notare che l’addestramento di modelli IA complessi richiede notevoli risorse computazionali ed energetiche. Di conseguenza, uno degli obiettivi futuri per i ricercatori sarà quello di rendere l’IA stessa più sostenibile, sviluppando algoritmi che richiedano meno potenza computazionale e implementando l’uso di energie rinnovabili nei data center.

 

Sfide e prospettive future

Il Politecnico di Milano identifica anche le principali sfide che potrebbero ostacolare lo sviluppo dell’IA. Tra queste, la mancanza di standard normativi globali per il suo utilizzo è un serio problema, così come la disparità tra i paesi più avanzati e quelli in via di sviluppo. Inoltre, l’Italia e molti paesi europei necessitano di maggiori investimenti pubblici e privati per favorire l’innovazione e promuovere una rete di ricerca più integrata con il resto del mondo.

Il rapporto conclude evidenziando come la prossima fase di crescita dell’IA debba concentrarsi non solo sull’efficienza tecnologica, ma anche su un approccio etico e sostenibile che tenga conto degli impatti sociali e ambientali. In questo contesto, l’Europa ha l’opportunità di diventare un leader nell’IA responsabile, promuovendo una regolamentazione che sia in linea con i valori di inclusione e rispetto della privacy.

 

Conclusione

L’Intelligenza Artificiale rappresenta una delle tecnologie più potenti e disruptive del nostro tempo. Il rapporto del Politecnico di Milano offre una panoramica chiara e approfondita del suo impatto globale, evidenziando sia le opportunità che le sfide. In un mondo sempre più connesso, l’adozione responsabile dell’IA potrà contribuire a risolvere problemi globali come la crisi ambientale e la disuguaglianza, purché sia guidata da principi etici e inclusivi.

Stefano Lovi – PhD student

Coordinamento a cura di Ciro Sbailò

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