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Italia in prima linea nelle partnership internazionali per lo sviluppo di armamenti di nuova generazione

In un quadro di progressivo passaggio del contesto internazionale verso un multipolarismo competitivo sulla base di logiche di potenza realpolitik, si osserva come da anni le politiche di difesa nazionali stanno generando un progressivo mutamento verso collaborazioni in materia di armamenti con aziende private internazionali per lo sviluppo di programmi di innovazione competitivi. Questo scenario è particolarmente rilevante per le realtà occidentali ed europee, le quali, con la sola parziale eccezione degli Stati Uniti, hanno mantenuto budget ridotti a fronte di un rinnovamento delle forze armate.

In quest’ottica, il 13 dicembre 2023 è stato siglato nella sede di Segredifesa l’accordo tra Leonardo e KNDS, di concerto con il Ministero della Difesa Italiano, per un’alleanza strategica con l’obiettivo di definire e sviluppare la produzione di mezzi corazzati di nuova generazione, segnando di fatto un ulteriore passo in avanti nella realizzazione di un Polo terrestre europeo, così come auspicato dal Ministro della difesa Guido Crosetto. Inoltre, l’accordo tra Leonardo e KNDS – aggregazione di Krauss-Maffei Wegmann e Nexter, due dei principali produttori europei di sistemi terrestri militari con sede in Germania e Francia – prevede una partnership per eseguire congiuntamente l’iniziativadi acquisizione del Main Battle Tank (MBT), basato sul Leopard 2 A8. In quest’ottica, la collaborazione prevede gli sforzi congiunti delle due società nella progettazione, fabbricazione e manutenzione del Leopard 2A8, che dal 2024 verrà utilizzato dall’Esercito Italiano insieme ai relativi sistemi di supporto, in affiancamento ai carri Ariete modernizzati in versione C2.

L’intesa rispecchia la strategia definita dal Ministero della Difesa italiano nel Documento Programmatico Difesa 2023-2025, sia con il Piano di Azione dell’Accordo recentemente siglato dai Governi di Italia e Germania che auspicabilmente verrà ampliato con collaborazioni di ulteriori Paesi europei. Inoltre, se da un lato l’alleanza con KNDS fornisce ai clienti europei l’opportunità di una maggiore standardizzazione e interoperabilità per i loro equipaggiamenti di difesa, dall’altro si propone l’obiettivo di rafforzare le capacità produttive e di sviluppo in Italia, piattaforma di futuri progetti comunitari e di export.

L’iniziativa si inserisce nella consapevolezza che, nella “società globale del rischio” – parafrasando Beck – “No one can be saved alone”.

L’innovazione militare di cui l’Italia vuole rendersi protagonista non si limita agli armamenti terrestri. Il 9 dicembre 2022, infatti, veniva annunciato il GCAP (Global Combat Air Programme), un programma di collaborazione internazionale che coinvolge Italia, Regno Unito e Giappone con l’ambizione condivisa di sviluppare un sistema aereo di nuova generazione entro il 2035. Il fatto che l’intesa sia stata raggiunta specificatamente da queste tre nazioni non è casuale, dal momento che si tratta di Stati marittimi che hanno la necessità di garantirsi una netta superiorità dal punto di vista aereo nei rispettivi spazi navali (Mare del Nord, Mediterraneo, Mar Cinese Meridionale). L’accordo è stato raggiunto con un sistema di collaborazione paritario, garantendo le medesime tempistiche dei programmi originali, parità di status, contenimento dei costi e qualità del prodotto, e un incremento addizionale delle capacità produttive a servizio degli export nazionali.

Il futuro sistema aereo da combattimento, Tempest Fighter Jet, viene definito come il “sistema dei sistemi”, ed opererà in ognuno dei cinque domini (aria, terra, mare, spazio e cyber). Inoltre, il jet di sesta generazione avrà l’ausilio di un’infrastruttura di comando e controllo e di comunicazioni basata sull’intelligenza artificiale e sul machine learning, architettura combat cloud e datalink cyber resilienti, prevedendo un rapido trasferimento di elevati volumi di dati. Nel progetto ulteriori aziende nazionali leader del settore sono coinvolte al fianco di Leonardo, come Avio Aero, Elettronica e MBDA Italia e le filiere ad esse connesse, tra cui università, centri di ricerca e start-up, mentre a livello internazionale, vi saranno le partnership delle aziende britanniche BAE Systems e Rolls Royce e la giapponese Mitsubishi Heavy Industries.

L’impegno nazionale nella realizzazione del jet di nuova generazione è ulteriormente testimoniato dal documento programmatico pluriennale (Dpp) per la Difesa per il triennio 2022-2025, pubblicato a luglio 2022, in cui vi sono le risorse previste per il Tempest, le quali ammontano ad una spesa di 2 miliardi di euro per le prime fasi del progetto, con un aumento di fondi che raggiungerà i 3,8 miliardi entro il 2036.

Infine, la roadmap del progetto è stata così definita:

1) nel 2025 ci sarà la principale fase di sviluppo;

2) il primo volo di dimostrazione è previsto per il 2027;

3) inizio della produzione nel 2030;

4) piena operatività di un prototipo entro il 2035.

La partecipazione dell’Italia a questo programma, oltre che garantire un ruolo di primaria importanza nello scenario euromediterraneo e una capacità tecnologica avanguardia nel warfare moderno, conferirà al Paese un ruolo da centro di riferimento per l’innovazione tecnologica ad alto valore aggiunto in termini di “prodotti” finali.

Coordinamento a cura di Ciro Sbailò

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