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La Spezia diventa hub nazionale dell’underwater: inaugurato il Polo della dimensione Subacquea

Tra il 2009 e il 2019 la blue economy ha generato nell’Unione Europea un valore aggiunto lordo di 184 miliardi di euro, facendo registrare una crescita economica pari al 20% dell’intero comparto nel corso di un decennio. Un settore quello della cosiddetta “economia blu” – che racchiude le diverse attività economiche legate al mare – destinato a crescere ulteriormente, grazie alle funzioni legate all’ambiente subacqueo. Lo sa bene l’Italia, che può fare del mare e della sua dimensione sottomarina uno straordinario vettore di crescita per il futuro. Nella città di La Spezia, lo scorso 12 dicembre, è stato inaugurato il Polo Nazionale della dimensione Subacquea, esempio di una strategia messa in campo per rispondere a una sfida vigorosa tramite sinergie unitarie. 

Il Polo Nazionale intende essere un incubatore per la gestione di tutte le attività correlate al dominio subacqueo, dalla ricerca allo sviluppo delle tecnologie, passando per la sicurezza e la progettualità di tutte le eccellenze del settore. Una competitività affidata a un modello di cooperazione tra pubblico e privato, università e centri di ricerca, nata sotto l’impulso della Marina Militare. Il processo messo in campo è stato inquadrato anche all’interno di una cornice istituzionale, dapprima, attraverso la Risoluzione approvata nel 2021 dalla IV Commissione Difesa della Camera dei deputati e che, successivamente, ha dato seguito a un emendamento alla legge di bilancio 2023. 

La cerimonia di inaugurazione si è svolta alla presenza del Ministro della Difesa, Guido Crosetto, e del Ministro per la Protezione Civile e per le Politiche del Mare, Nello Musumeci, insieme al Capo di Stato Maggiore della Marina, Enrico Credendino, e ad altri importanti rappresentanti del settore industriale come Fincantieri e Leonardo. 

Le profondità dei mari saranno sempre più accessibili per l’espansione di attività umane, grazie allo sviluppo di tecnologie subacquee. Tutto ciò, dunque, determinerà l’affermazione di una nuova frontiera per la competizione internazionale tra i diversi attori globali. La difesa delle infrastrutture del dominio sottomarino – che includono i cavi delle telecomunicazioni e i gasdotti – deve imporsi come una priorità, non solo sul versante della sicurezza ma anche su quello della crescita economica. Una duplice sfida che l’Italia vuole vincere, mettendo a sistema idee, mezzi e abilità provenienti da ambienti diversi. Politica, industria e accademia sono i pilastri dell’ecosistema con sede a La Spezia. 



Coordinamento a cura di Ciro Sbailò

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