Esecutivo vs Congresso: lo stallo americano sui fondi per l’Ucraina
- 19 Gennaio 2024
Gli Stati Uniti sono stati il Paese che, più di tutti, ha economicamente sostenuto l’Ucraina dal febbraio 2022, ovvero dall’inizio dell’invasione russa.
È stato calcolato che l’amministrazione Biden e il Congresso degli Stati Uniti hanno destinato più di 75,4 miliardi di dollari di assistenza a Kiev; questa somma comprende sostegno umanitario, finanziario e militare.
L’intero ammontare della somma può essere così ripartito: 2,7 miliardi (4%) a scopo umanitario (assistenza alimentare, sanitaria e sostegno ai rifugiati); 26, 4 miliardi (35%) per scopi finanziari (aiuto al bilancio attraverso il Fondo di sostegno economico) e 43, 6 miliardi (61%) nell’ambito militare. Quest’ultima voce, a sua volta, si divide in altre tre: assistenza per la sicurezza (18,3 miliardi), comprendente formazione, attrezzature, armi e supporto logistico; armi e attrezzature (23,5 miliardi), per armi ed equipaggiamenti provenienti dalle scorte del Dipartimento della Difesa e 4,5 miliardi di sovvenzioni e prestiti forniti attraverso il programma di finanziamento militare straniero.
Lo scorso 4 gennaio, il maggiore generale Pat Ryder, segretario stampa del Pentagono, ha ammesso la mancanza di fondi per sostituire le armi inviate in Ucraina. In effetti, sono rimasti 4,2 miliardi di dollari, ma l’amministrazione americana non vuole correre il rischio di rimanere totalmente sprovvista di denaro. Questa la motivazione dietro all’ultimo pacchetto di aiuti a Kiev (inviato a fine dicembre) dell’ammontare di 250 milioni, composto principalmente da artiglieria e munizioni.
Attualmente, un gruppo di senatori sta negoziando un accordo di sicurezza in merito alle frontiere americane con il Messico. Il consenso a quest’ultimo sbloccherebbe un finanziamento da 100 miliardi di dollari, di cui più della metà sarebbe destinato all’Ucraina.
La necessità dell’amministrazione Biden di passare attraverso un accordo di questo genere è legato all’equilibrio politico-costituzionale tra Esecutivo e Congresso per quanto riguarda il bilancio e le spese previste per il cosiddetto “anno fiscale”.
Attualmente, negli Stati Uniti, siamo nell’anno fiscale 2023 (iniziato il 1° ottobre 2023 con chiusura prevista il 30 settembre 2024). Il documento che contiene le voci di spesa, il cosiddetto “Budget of the U.S. Government – Fiscal Year 2023” è composto da analisi sulle designate aree specifiche di spesa, informazioni dettagliate sui programmi economici da seguire e i soggetti beneficiari dei fondi.
Nello specifico, alla voce “Defends Freedom Globally”, gli Stati Uniti hanno previsto 1,8 miliardi di dollari per difendere la leadership americana nella difesa della democrazia, libertà e sicurezza. Sommati alla cifra, ci sono 682 milioni di dollari specificamente indirizzati all’Ucraina. Il documento sottolinea come tale somma di denaro costituisca un aumento di 219 milioni rispetto alle spese previste per contrastare, al di là della guerra, la minaccia e le influenze russe in termini di sicurezza, cybersicurezza e resilienza.
In seguito, è stato varato il “Budget of the U.S. Government – Fiscal Year 2024”. Dal punto di vista della nomenclatura, vediamo una maggiore presenza della parola Ucraina nel documento e i riferimenti al Paese europeo sono riportati nella sezione intitolata “Keeping America Safe and Confronting Global Challanges”. Il budget previsto per sostenere l’Ucraina, gli alleati europei e altri Stati partner è stimato in più di 6 miliardi di dollari; a questi si aggiungono 753 milioni che sono specifici per Kiev. Inoltre, sono stati previsti 10,5 miliardi di dollari per rispondere alle grandi vulnerabilità mondiali. Si cita, a tal proposito, il programma americano di ammissione dei rifugiati che interessa il collocamento di 125 mila Ucraini.
Quanto appena riportato, però, fa riferimento all’anno fiscale 2024 che partirà dal 1°ottobre 2024. Questi fondi, considerando le tempistiche, sono ancora inaccessibili. Ecco perché, oggi, il Governo americano è costretto a negoziare con il Congresso le voci di spesa che riguardano i confini con il Messico nel pacchetto economico che manderebbe altri aiuti a Kiev.
Negli USA, il processo di bilancio può essere suddiviso in cinque fasi, disciplinate da procedure delineate nella legge di bilancio, nei regolamenti della Camera e del Senato e in altri statuti. Abbiamo la proposta di bilancio del Presidente, che presenta una richiesta di bilancio completa al Congresso che delinea la politica dell’Amministrazione, le priorità di finanziamento e le prospettive economiche per il prossimo anno fiscale. Questo documento, che stima i livelli di spesa, entrate e indebitamento, è compilato dall’OMB (Ufficio di gestione e bilancio della Casa Bianca) sulla base degli input delle varie agenzie federali, con i finanziamenti suddivisi in 20 categorie di funzioni di bilancio.
In seguito, c’è l’adozione della risoluzione sul bilancio, nel quale le commissioni della Camera e del Senato tengono udienze sul bilancio del Presidente e le commissioni del Bilancio riferiscono una risoluzione simultanea sul bilancio che stabilisce l’allocazione dell’autorità di spesa di ciascuna commissione per il prossimo anno fiscale e i livelli aggregati di spesa e di entrate per almeno 5 anni. Questa risoluzione, una volta adottata, non costituisce legge, poiché non è firmata dal Presidente. Gli stanziamenti, applicabili tramite mozioni d’ordine, stabiliscono il quadro per considerare le spese e le entrate della Camera e del Senato. Poi abbiamo l’approvazione di fatture di stanziamento, un esame della Camera sui progetti di legge di stanziamento annuali per il prossimo anno fiscale sulla base della ripartizione discrezionale delle spese prevista dalla risoluzione di bilancio. Man mano che questi progetti di legge passano attraverso udienze, esami del Piano e conferenze, sono vincolati dai livelli e dagli stanziamenti presentati nella risoluzione di bilancio e dall’applicazione della legge sul bilancio e dalle regole di Camera e Senato. In seguito, abbiamo una considerazione della legislazione sulla conciliazione con la quale si valutano eventuali modifiche alla legge esistente.
Infine, c’è la considerazione della legislazione in materia di autorizzazione. Il Congresso esamina numerose misure che autorizzano lo stanziamento di fondi su una miriade di programmi ogni anno fiscale. Questo processo decisionale è vincolato dalla legge sul bilancio e dalle regole della Camera e del Senato.
Risulta visibile, in questa procedura, il ruolo importante del Congresso che, in un’ottica di checks e balances, equilibra l’iniziativa del Presidente nel processo costitutivo della legge di bilancio. Questo dimostra, ancora di più, quanto diventi importante il dialogo istituzionale e compromissorio tra Esecutivo e Congresso, soprattutto perché ci troviamo nella parte più consistente dell’anno fiscale 2023, ovvero fino alla fine di settembre.