Uno sguardo sugli appuntamenti elettorali in Africa
Il 2024 si prospetta un anno cruciale per diverse nazioni africane, con un calendario elettorale fitto di appuntamenti che avranno un impatto significativo non solo a livello locale, ma anche sul piano regionale e globale. Dalla Tunisia al Ghana, passando per paesi come il Mozambico, la Namibia e il Ciad, le prossime elezioni rappresentano momenti decisivi per la stabilità politica, lo sviluppo economico e i rapporti internazionali di ciascun Paese. In molti casi, i riflettori sono puntati sulla capacità di questi governi di gestire questioni cruciali come le migrazioni, le risorse naturali e la cooperazione con potenze globali come la Cina e l’Unione Europea. Attraverso queste consultazioni, si delineeranno anche gli equilibri futuri dell’Africa nel contesto geopolitico internazionale.
Tunisia: al via la campagna elettorale per le presidenziali all’insegna dell’incertezza
Tunisia: al via la campagna elettorale per le presidenziali all’insegna dell’incertezza In Tunisia è iniziata lo scorso fine settimana la campagna elettorale per le presidenziali. La competizione, prevista per il 6 ottobre 2024, vedrà concorrere tre candidati, mentre il Tribunale amministrativo ordinerà all’Alta Autorità Indipendente per le Elezioni (ISIE) di accettare almeno uno dei tre […]
Sudan: Perché la guerra civile “a fari spenti” è un problema mondiale
Il conflitto, che ha già provocato la morte di 150.000 persone, non può avere esito militare. Il cessate il fuoco, fondamentale, richiede la fine delle interferenze straniere e deve portare a un negoziato politico che includa i rappresentanti della società civile sudanese che ha abbattuto la dittatura nel 2019.
Arresto di Durov: il mondo complottista insorge tra accuse di censura e libertà di espressione
Negli ultimi giorni si è molto discusso riguardo l’arresto di Pavel Durov, trentanovenne co-fondatore e amministratore delegato dell’app di messaggistica criptata Telegram, all’aeroporto Le Bourget in Francia avvenuto il 24 agosto. Come si legge in un documento della Procura di Parigi contenente i capi d’accusa, Durov è imputato di complicità nelle attività illegali che si svolgono sull’app (traffico di stupefacenti, terrorismo, frodi, riciclaggio di denaro, pedopornografia, diffusione non consensuale di immagini intime) a causa della mancanza di moderazione, di cooperazione con le forze dell’ordine e, più in generale, degli strumenti offerti, tra cui numeri usa e getta o scambio di criptovalute. Quasi un miliardo di utenti in tutto il mondo utilizza Telegram sia come mezzo di comunicazione che come fonte di informazioni.
Commissario per la difesa UE: identikit di una nuova figura
Ieri, Ursula Von der Leyen è stata rieletta in qualità di Presidente della Commissione europea.
Il programma per questo nuovo mandato si concentrerà su alcuni punti saldi. Il primo inerisce all’ambiente e al green deal europeo, con il dichiarato obiettivo di ridurre le emissioni del 90% per il 2040. Il secondo riguarda le migrazioni, con l’intenzione di elaborare nuove strategie per contrastare i flussi irregolari nel rispetto del diritto internazionale, garantendo soluzioni sostenibili ed eque per gli stessi migranti e i Paesi interessati dalle rotte migratorie. Infine, la neo-eletta Presidente si è espressa anche sulla difesa europea, sostenendo la nomina per un Commissario per la difesa europea per contribuire al coordinamento in questo settore. Tale figura, nel pieno rispetto dei Trattati, collaborerà a stretto contatto con il prossimo Alto Rappresentante/Vicepresidente.
Iran: la strada in salita del riformatore Massoud Pezeshkian
L’Iran ha un nuovo presidente. Settant’anni a settembre, il cardiochirurgo e parlamentare che chiede “relazioni costruttive” con Washington e i Paesi europei per “far uscire il Paese dal suo isolamento”, ha vinto il secondo turno delle elezioni presidenziali di venerdì 5 luglio 2024, davanti all’ultraconservatore Saïd Jalili, 58 anni. Ma il candidato neo eletto resta “sorvegliato speciale” nel campo dei sostenitori della linea dura del regime di Teheran.
Francia: dal voto al Governo, passando per la Costituzione. Come funziona il sistema dopo il voto
Il secondo turno elettorale delle elezioni legislative francesi ha portato ad una divisione del Parlamento in tre grandi blocchi che, presi singolarmente, non sono in grado di governare numeri alla mano.
La graduatoria finale del voto francese vede al primo posto il “Nuovo Fronte Popolare”, ovvero quello che ha preso più voti, ma comunque lontano dai 289 seggi necessari per avere una maggioranza assoluta e con essa una concreta governabilità. Dopo, troviamo la “Renaissance”, il partito del Presidente Macron e, infine, il “Rassemblement National”.
Trump, come presidente è “assolutamente” immune: cosa dice, in breve, la sentenza della Corte Suprema
Il 1° luglio 2024, la Corte Suprema americana ha adottato la sentenza sul caso inerente alla responsabilità penale dell’ex Presidente Donald Trump per le condotte applicate in seguito alla vittoria elettorale dell’attuale Presidente Biden.
Difesa e sicurezza: chi ha il potere in Francia?
Le competenze sulle politiche di difesa e sicurezza nell’ordinamento francese sono oggetto di una ripartizione molto articolata tra vari organi costituzionali: per questa ragione, non è possibile individuare una competenza ultima in capo ad un unico soggetto istituzionale.
Di seguito vengono definiti i ruoli dei vari organi costituzionali competenti.
Iran: voto o non voto? Questo è il dilemma
Iran: voto o non voto? Questo è il dilemma La morte del presidente Ebrahim Raisi e della sua delegazione in un incidente in elicottero, il 19 maggio 2024, vicino al villaggio di Uzi nell’Azerbaigian orientale, ha inaugurato un periodo di incertezza politica in Iran. La morte di Raisi, considerato uno dei favoriti a succedere all’ayatollah […]