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Partenariato strategico Ue-Egitto: Meloni rafforza le intese bilaterali

Domenica 17 marzo è stata una giornata di negoziati di alto profilo tra l’Unione Europea e l’Egitto, con l’obiettivo di contrastare l’immigrazione clandestina e fornire un sostanziale sostegno finanziario alla potenza del Nord Africa alle prese con alti tassi di disoccupazione, inflazione e un debito pubblico in crescita. L’intento è quello di replicare l’intesa già stipulata con la Tunisia, stabilendo una serie di accordi lungo l’asse Roma-Il Cairo, in linea con il Piano Mattei.

 

La riunione tra la premier italiana Giorgia Meloni, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e i primi ministri di Austria, Belgio, Cipro e Grecia, è stata incentrata sull’arresto dei flussi sulle rotte migratorie irregolari e sulla promozione degli approvvigionamenti: un impegno finanziario di 7,4 miliardi di euro. Meloni, accolta al Cairo dal ministro delle Antichità egiziano, Ahmed Issa, e dall’ambasciatore italiano in Egitto, Michele Quaroni. si è poi spostata al palazzo presidenziale della capitale per il bilaterale col presidente Abdel Fattah al-Sisi. L’incontro è durato circa mezz’ora.

 

“La visita di oggi e la forte rappresentanza dei leader europei riflette la forza dei nostri legami bilaterali. Si tratta di un partenariato basato su sei pilastri principali, sei aree di interesse reciproco per l’Europa e l’Egitto. Sono lieta di annunciare che sarà sostenuto da un nuovo pacchetto finanziario e di investimenti di 7,4 miliardi di euro per i prossimi quattro anni” ha dichiarato la von der Leyen nella conferenza stampa congiunta con gli altri leader europei presenti al Cairo.

 

“Questo è un meeting storico per i rapporti tra Egitto e Unione europea: sono orgogliosa del ruolo svolto dall’Italia nel raggiungimento di questo obiettivo. Il partenariato globale e strategico tra Egitto e Unione europea si inserisce nel contesto attuale in cui ci troviamo ad affrontare molte crisi che potrebbero destabilizzare la regione del Mediterraneo a un livello inimmaginabile”, ha commentato la presidente del Consiglio intervenendo al vertice al Cairo. Tra le “sfide comuni da affrontare insieme”, Meloni ha citato “la sicurezza alimentare e idrica, la sicurezza energetica, lo sviluppo e la migrazione. Questa iniziativa – ha aggiunto la premier – dimostra la nostra disponibilità a rafforzare e incoraggiare un nuovo metodo strutturale di cooperazione tra le due sponde del Mediterraneo”. 

 

Riguardo alla crisi in Medio Oriente, la premier ha sottolineato che “ci troviamo di fronte a una situazione internazionale di grande complessità. La crisi di Gaza è al centro delle nostre preoccupazioni”. È necessario “ottenere un cessate il fuoco, assicurare corridoi umanitari per l’assistenza e raggiungere la liberazione dei prigionieri”, ha ribadito la presidente del Consiglio. In questo contesto, “l’Italia supporta gli sforzi dell’Egitto e di altri Paesi” della regione, ha affermato Meloni, ricordando che, fin dall’inizio, l’Italia è stata “in prima linea per garantire l’assistenza umanitaria”.

 

La stampa araba ha seguito attentamente l’evento, offrendo diverse prospettive sul vertice Bruxelles-il Cairo

 

Tra i principali media arabi, Al Jazeera, Al-Ahram e Al-Arabiya, hanno riferito sull’accordo tra l’Unione europea e l’Egitto, sottolineando che l’intesa fa parte di un tentativo più ampio di frenare i flussi migratori verso l’Europa. 

 

La crisi monetaria egiziana, su cui pesano gli effetti di lungo periodo della pandemia da Covid-19 (che ha colpito in modo particolarmente duro il settore chiave del turismo) da un lato e, dall’altro le ricadute socioeconomiche dell’invasione russa dell’Ucraina, recentemente, è stata aggravata dalle conseguenze migratorie e umanitarie dello scontro tra signori della guerra in Sudan, della perenne spaccatura in Libia e della recrudescenza dell’estremismo islamista nel Mar Rosso. Poi l’instabilità nelle aree di confine settentrionali con Israele e la Striscia di Gaza – già focolaio di insurrezioni in concomitanza con l’esplodere della Primavera egiziana nel 2011 – potrebbe riversarsi nuovamente nel Sinai attraverso il valico di Rafah, qualora gli sfollati palestinesi rifugiati a Sud di Gaza dovessero sfondare i confini della Penisola sotto il peso di un eventuale assedio delle Forze di Difesa Israeliane (IDF).

 

Ancora, sul punto, le fonti arabe hanno riportato le dichiarazioni dell’UE di voler elevare le sue relazioni con l’Egitto a una “partnership strategica”. Si tratta di un nodo cruciale della questione, poiché rimarca l’importanza che Bruxelles attribuisce alle sue relazioni con il Paese più popoloso del vicino Mondo arabo, dotato di una posizione geografica strategica di cerniera tra il Medio Oriente e il Nord Africa che lo renda un partner chiave per gli interessi europei nella sponda Sud del Mediterraneo..

 

Nondimeno, non sono mancate le divergenze nella narrazione del summit, le quali – va da sé – riflettono le diverse prospettive politiche di quelli che rappresentano tra i più importanti network arabi. Tra gli altri, appunto, l’emittente qatariota di Al Jazeera, nota per la sua copertura critica delle politiche governative, accusata in passato dalle auorità egiziane di sostenere il movimento islamista dei Fratelli Musulmani, ha sottolineato nei suoi articoli che l’accordo dell’UE con il “generale” Abdel Fattah al-Sisi è stato oggetto di varie critiche da parte dei gruppi per la difesa dei diritti umani. Sul fronte opposto, l’egiziana Al-Ahram, coerentemente con il proprio sostegno alle politiche del governo del Cairo, invece, ha messo in luce l’importanza dell’Egitto come partner strategico per l’UE, data la sua posizione unica nella regione MENA e la sua notevole influenza politica ed economica sul “circondario arabo-islamico”. Infine, il canale pro-saudita Al-Arabiya, che tende a sostenere le politiche delle petromonarchie del Golfo, ha fornito dettagli più specifici sull’accordo, tra cui il fatto che il pacchetto di aiuti include sia sovvenzioni che prestiti per 7,4 miliardi di euro (8,06 miliardi di dollari).

 

Evidentemente, il vertice il Cairo-Bruxelles ha segnato un importante passo avanti nelle relazioni bilaterali. Nonostante le critiche, l’UE e l’Egitto sembrano determinati a lavorare insieme per affrontare inderogabilmente le sfide comuni. La copertura dei media arabi riflette, dunque, la complessità delle relazioni tra gli attori in causa e le sfide che entrambe le parti devono affrontare nel cercare di costruire una partnership più forte in un’ottica win-win.

Coordinamento a cura di Ciro Sbailò

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