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Minacce all’Italia

Il decreto n. 320 del 25 aprile 2023, emesso dal Presidente russo Vladimir Putin, autorizza il Cremlino a porre sotto la propria amministrazione temporanea quote di società, operanti in Russia nel settore energetico e della sicurezza, possedute da “Stati ostili”; una chiara contromisura alle sanzioni imposte dagli Stati Uniti e da altri paesi, mirando a proteggere gli interessi russi. Questa amministrazione temporanea è gestita dall’Agenzia Federale per la gestione dei beni di proprietà statale, Rosimushestvo. Le società coinvolte includono importanti attori nel settore energetico russo, come PJSC Unipro e PJSC Fortum. In seguito, l’elenco delle società soggette all’amministrazione temporanea è stato ampliato, coinvolgendo anche società come Baltika Breweries e Danon Rossiya AO. Questa estensione dimostra anche l’intenzione del governo russo di utilizzare l’amministrazione temporanea per trattenere i capitali all’interno del paese.

Il governo italiano ha convocato il 27 aprile l’ambasciatore russo per discutere del trasferimento della gestione della filiale in Russia dell’italiana Ariston Thermo Rus a Gazprom Household Systems, società controllata da Gazprom. Data la natura effettiva del trasferimento, questa mossa è stata interpretata come un’espropriazione, nonostante sia “temporanea”. Ciò ha causato agitazione sia nel governo italiano che nel settore imprenditoriale nazionale. La discussione alla Farnesina è risultata inconcludente, con l’Italia che ha chiesto la revoca della decisione russa, mentre l’ambasciatore russo ha difeso le azioni come risposta alle politiche ostili degli Stati Uniti e di altri paesi. L’azione contro Ariston sembra essere una chiara reazione al sequestro dell’Italia di fondi russi in risposta alla situazione in Ucraina. L’Italia ha espresso forte disappunto e si sta coordinando con partner dell’Unione Europea e del G7, valutando possibili misure per proteggere le aziende italiane da futuri attacchi russi di questo genere. Anche se varie aziende occidentali hanno lasciato la Russia a causa della situazione in Ucraina, molte altre hanno continuato le loro operazioni nel paese: tuttavia, come dimostra il caso di Ariston, anche queste non sono al sicuro dall’azione dello stato russo.

Nel mentre, l’Italia ha ricevuto minacce provenienti anche dal mondo islamico. La proposta di chiudere le moschee abusive in Italia sta diventando una questione di interesse non solo nazionale ma anche internazionale, soprattutto da parte dei Paesi nordafricani, suscitando minacce provenienti da individui radicalizzati, con richiami al jihad e alla presunta futura dominazione islamica su Roma e il Vaticano. Il disegno di legge proposto da Tommaso Foti, mirante a riformare il Testo unico che regola il Terzo settore, mette in discussione la possibilità per le associazioni di volontariato, comprese quelle di culto, di avere sede in edifici non idonei. Questo potrebbe limitare la proliferazione di moschee abusive, spesso situate in spazi non conformi alle normative urbanistiche e edilizie.

Le reazioni contro la proposta riflettono preoccupazioni riguardo alla perdita di spazi per la pratica religiosa islamica, ma anche tensioni legate all’immagine di Roma come centro del cattolicesimo. I messaggi minatori sul jihad e sulla futura conquista islamica, sebbene provenienti da individui al di fuori dell’Italia, sollevano interrogativi sulla presenza di sentimenti radicalizzati anche all’interno del paese. Le agenzie di sicurezza nazionale sono in allerta per monitorare potenziali minacce e hanno già effettuato espulsioni di individui ritenuti pericolosi e radicalizzati. La situazione richiede un costante monitoraggio e una risposta adeguata a garantire la sicurezza nazionale.

Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dichiarato che al momento in Italia non ci sono minacce legate al terrorismo islamico, sottolineando che l’unica possibilità potrebbe provenire da qualche lupo solitario per effetto di emulazione. Ha evidenziato che l’attività di prevenzione ha già ottenuto risultati positivi, citando l’arresto di tre persone all’Aquila che stavano pianificando un gesto terroristico. Tajani ha anche assicurato che tutte le sedi sensibili sono protette e controllate, e ha elogiato il lavoro del Ministro Piantedosi, delle forze dell’ordine e dell’intelligence.

Coordinamento a cura di Ciro Sbailò

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