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L’UE verso i minerali critici e strategici sostenibili. Accordo con l’Australia

L’Unione europea e l’Australia hanno firmato un memorandum d’intesa per un partenariato bilaterale per la cooperazione in materia di minerali critici e strategici sostenibili. Questo accordo mira a sostenere diversi obiettivi comuni, per raggiungere vantaggi reciproci. In particolare, il memorandum mira a consentire all'UE di diversificare le sue forniture di materiali necessari per le transizioni verde e digitale, contribuendo nel contempo allo sviluppo del settore interno australiano dei minerali critici. Inoltre, il partenariato copre l'intera catena del valore dei minerali critici e strategici come l’esplorazione, l’estrazione, la trasformazione, la raffinazione, il riciclaggio e il trattamento dei rifiuti di estrazione.

L’Unione europea e l’Australia hanno firmato un memorandum d’intesa per un partenariato bilaterale per la cooperazione in materia di minerali critici e strategici sostenibili.

Questo accordo mira a sostenere diversi obiettivi comuni, per raggiungere vantaggi reciproci. In particolare, il memorandum mira a consentire all’UE di diversificare le sue forniture di materiali necessari per le transizioni verde e digitale, contribuendo nel contempo allo sviluppo del settore interno australiano dei minerali critici. Inoltre, il partenariato copre l’intera catena del valore dei minerali critici e strategici come l’esplorazione, l’estrazione, la trasformazione, la raffinazione, il riciclaggio e il trattamento dei rifiuti di estrazione.

Oltre allo sviluppo congiunto di progetti lungo l’intera catena del valore nell’UE e in Australia, il partenariato esaminerà anche la cooperazione nei Paesi in cui l’UE e l’Australia hanno interessi reciproci, concentrandosi sulla riduzione dell’impatto ambientale e sui benefici per le comunità locali. Inoltre, l’accordo promuove tecnologie e servizi innovativi e digitali per l’estrazione mineraria e altri progetti lungo la catena del valore dei minerali critici.

La collaborazione tra Bruxelles e Canberra mira a promuovere l’integrazione di catene del valore sostenibili per le materie prime, comprese la creazione di reti, l’agevolazione congiunta di progetti (ad esempio attraverso joint venture), la creazione di nuovi modelli imprenditoriali e la promozione e l’agevolazione dei collegamenti commerciali e di investimento, garantendo il buon funzionamento, la sostenibilità e la resilienza di tali catene di approvvigionamento critiche. La cooperazione in materia di ricerca e innovazione lungo le catene del valore delle materie prime, anche per quanto riguarda la conoscenza dei minerali e la riduzione al minimo dell’impronta ambientale e climatica. Infine, la cooperazione volta a promuovere elevati standard e pratiche ambientali, sociali e di governance, nonché un migliore allineamento delle politiche, guidato dal pieno rispetto delle condizioni e della sicurezza dei lavoratori e dalla necessità di una produzione sostenibile e sicura di minerali critici.

La firma del protocollo d’intesa fornisce un quadro per costruire catene del valore dei minerali critiche e strategiche sicure e sostenibili tra l’UE e l’Australia. Tali catene del valore sosterranno la transizione verso l’energia pulita e la transizione digitale e sono pertinenti per altri settori industriali chiave quali la difesa e l’industria aerospaziale.

L’UE si avvale inoltre dei suoi accordi bilaterali di libero scambio per approfondire i legami commerciali e di investimento, diversificare le catene di approvvigionamento e rafforzare la resilienza della sua economia, in particolare nel contesto delle catene di approvvigionamento delle materie prime critiche. L’UE dispone già della più grande rete di accordi commerciali al mondo, con un totale di 74 paesi. 

Gli ultimi accordi, simili a questo, siglati con il Regno Unito, la Nuova Zelanda e il Cile contengono un capitolo dedicato all’energia e alle materie prime. Al momento, i negoziati per un accordo di libero scambio UE-Australia sono in corso.

Poiché le materie prime critiche costituiscono un prerequisito essenziale per realizzare le transizioni verde e digitale, la Commissione ha iniziato a costruire una serie di partenariati sulle materie prime, a seguito del piano d’azione sulle materie prime critiche e della normativa sulle materie prime critiche. Tali accordi sono stati firmati con il Canada e l’Ucraina nel 2021, con Kazakhistan e Namibia nel 2022, con Argentina, Cile, Zambia, Repubblica democratica del Congo e Groenlandia nel 2023 e con Ruanda, Norvegia e Uzbekistan nel 2024.

Questo memorandum rappresenta un ulteriore segnale di impegno da parte di Bruxelles di dotarsi di una base importante di risorse di questi materiali necessari per avviare e, in una prospettiva di lungo periodo, rafforzare la forza industriale europea nel settore tecnologico e anche della difesa europea.

Questo, senza dimenticare, un interesse geopolitico che porta l’UE affianco agli Stati Uniti nell’area del Pacifico, proprio nelle vicinanze del colosso cinese. 

Vanni Nicolì – PhD student

Coordinamento a cura di Ciro Sbailò

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