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SI VIS PACEM… l’Italia acquista carrarmati Leopard 2 per potenziare la Difesa

Stando agli esperti delle forze armate italiane, l’Italia ha tendenzialmente tre vulnerabilità in termini di dotazione per le forze di terra: artiglieria, sistemi di contrasto ai droni e, soprattutto, mezzi pesanti. Per sanare la più pesante di queste vulnerabilità, la commissione Difesa della Camera dei Deputati, di cui è presidente Nino Minardo, ha decretato il via libera per l’acquisto in 2 fasi, divise nello spazio temporale 2024-2026 e 2027-2037, di 132 di carrarmati tedeschi Leopard 2 della variante A8, prodotti dall'azienda tedesca Krauss-Maffei, per un costo di 8.246 miliardi di euro.

Si tratta di un modello già collaudato, utilizzato anche nella guerra in Ucraina, di cui vi sono attualmente 3.600 esemplari costruiti, ed estremamente valido nei nostri scenari, a differenza di concorrenti validi come il K2 sudcoreano. 

Essi andranno a sostituire i vecchi modelli Leopard 1, in dotazione all’Esercito italiano dagli anni Settanta, e saranno destinati a costituire due reggimenti carri e 140 piattaforme corazzate derivate per equipaggiare le unità delle brigate pesanti, medie e leggere, tutti i reggimenti genio e i reggimenti logistici dell’Esercito, inclusi gli istituti di formazione. Inoltre, è previsti l’ammodernamento in versione C1 e C2 di 90 carri Ariete, ed altri 35 in opzione. Ciò andrà a sopperire l’attuale obsolescenza concernente la corazzata dell’Esercito, rispettando al contempo i nuovi standard Nato resisi necessari dal mutare della situazione internazionale. Tutti i 272 mezzi corazzati previsti saranno prodotti in Italia negli stabilimenti Leonardo di La Spezia, adottando numerosi sistemi elettronici di produzione nazionale coinvolgendo il CIO (Consorzio Iveco-Oto Melara) e le due aziende tedesche responsabili per il carro da combattimento (Krauss Maffei Wegnman – KMW) e per i mezzi speciali (Rheinmetall). Obiettivo prioritario del Ministero della Difesa e dell’industria è far sì che il Leopard 2A8 possa diventare un 2A8IT (italianizzato), inserendo un’alta percentuale di sistemi sviluppati e costruiti nel nostro Paese come, del resto, si è recentemente verificato con il nuovo blindato Centauro II. 

In tema di Difesa europea, la Francia ha proposto di coinvolgere l’Italia nel progetto del carro Main Ground Combat System (Mgcs), sviluppato in collaborazione con la Germania. Tuttavia, il Ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, sembra puntare maggiormente sul progetto del Main Battle Tank (Mbt), coinvolgendo anche Italia, Spagna e Svezia: considerato come un possibile Leopard 3, prevede delle specifiche leggermente migliorate rispetto al Leopard, con una velocità prevista su strada di 80 km/h e 50 su sterrato, autonomia media di 600km e 70 tonnellate, contro i 72 km/h, autonomia di 550km e 65 tonnellate del Leopard 2. La vera differenza si troverà nei sistemi di difesa elettronica e i sistemi ad alta digitalizzazione, aumentando l’interconnessione con le altre forze sul campo. Tuttavia, secondo molti analisti, la scelta di acquisto da parte dell’Italia, e di molti altri Stati europei, dei Leopard 2 comporterà dei forti ritardi per quanto concerne il progetto del carrarmato europeo.

Da segnalare, inoltre, l’avvio in Germania dei primi test del Challenger 3, la versione rimodernata al nuovo standard da Rheinmetall BAE Systems Land (RBSL) presso lo stabilimento di Telford nel Regno Unito. Il nuovo tank verrà sottoposto a situazioni e condizioni reali in cui potrebbe trovarsi una volta operativo. Il programma Challenger 3 consiste nella modificazione di 148 Challenger 2, al costo di 800 milioni di sterline, inserendo una nuova torretta progettata da Rheinmetall dotata di cannone 120 L55A1 ad anima liscia in grado di lanciare munizioni anticarro ad alta velocità cinetica ed il munizionamento multiruolo programmabile di ultima generazione. A ciò si aggiunge il miglioramento del sistema di osservazione e tiro, anche in condizioni di estrema bassa visibilità, del capocarro e del cannoniere. Infine, è prevista l’adozione di un sistema di protezione attiva (APS) Trophy di Rafael Advanced Defence Systems Ltd. che utilizza un radar a micronde per rilevare minacce in arrivo, tracciarne la direzione ed impiega un computer per l’attivazione delle difese che prevedono il lancio di una serie di piccole cariche cave attorno il carro armato.

Coordinamento a cura di Ciro Sbailò

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