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Sinwar è morto, ma uno Stato palestinese sembra più distante che mai

L’uccisione di Yahya Sinwar, leader di Hamas, ha alimentato speranze nell’amministrazione Biden di poter avvicinare la creazione di uno Stato palestinese. Tuttavia, questo obiettivo sembra più lontano che mai: a Gaza regnano morte e devastazione, manca una guida palestinese solida e Israele è ancora scossa dall’attacco di Hamas del 7 ottobre. Il tutto nonostante Biden auspichi una tregua temporanea a Gaza e il ritorno degli ostaggi israeliani, aprendo la strada a negoziati per una soluzione a due Stati.

Cosa sono le alture del Golan e chi sono i drusi, le vittime di un attacco mortale contro Israele?

Sabato 27 luglio, 2024. Le tensioni al confine tra Israele e Libano hanno raggiunto un nuovo apice dopo l’attacco missilistico, attribuito al gruppo militante di Hezbollah, che è costato la vita a dodici ragazzini israeliani nella città araba di Majdal Shams, sulle Alture del Golan. Martedì 30 luglio, Tel Aviv ha dato inizio alla sua vendetta con un raid su un sobborgo meridionale della capitale libanese Beirut. Un fattore che complica l’affannata risposta diplomatica, per evitare lo scoppio di una guerra regionale totale, è il fatto che le vittime appartenevano alla minoranza religiosa ed etnica dei drusi.

Per una Geografia dei movimenti pro Palestina in Italia

A partire dall’offensiva israeliana sul territorio di Gaza, in reazione all’attacco subito il 7 Ottobre 2023 dall’organizzazione terroristica Hamas e da altre forze minori della resistenza armata palestinese, si è assistito su scala globale a una serie di manifestazioni di solidarietà verso la popolazione di Gaza. In buona parte dell’Occidente, Italia inclusa, le università hanno rappresentato lo spazio simbolico di questi movimenti. Molto più rare, invece, sono state le iniziative studentesche pro israeliane, di condanna contro le atrocità subite dalle vittime e dagli ostaggi israeliani del 7 ottobre.

Attivisti di Palestine Action Scotland sabotano cavi internet di Leonardo a Edimburgo

Mentre a Rafah aumenta l’intensità degli attacchi contro civili, donne e bambini in fuga verso territori apparentemente “sicuri”, aumenta anche la portata delle proteste in Occidente. Il 28 maggio, il gruppo di attivisti Palestine Action Scotland ha tagliato i cavi Internet della fabbrica di Leonardo a Edimburgo, sulla Ferry Road, interrompendo la produzione di sistemi di puntamento per gli aerei da combattimento F-35 israeliani. Il gruppo, inoltre, davanti la fabbrica, ha imbrattato con della vernice l’aereo da caccia esposto per simboleggiare il ruolo della compagnia nello «spargere il sangue palestinese», diffondendo successivamente un video su X in cui il gruppo aprono una scatola di cavi, tagliano dei fili e scrivono «Stop Arming Israel».

Guerra di numeri a Gaza: l’ONU rivede verso il basso le vittime

Uno, nessuno o centomila? I numeri sono diversi, ma la domanda pirandelliana inquadra bene uno degli sviluppi più clamorosi della guerra di Gaza, non ultimo per la lentezza con la quale è emersa e si sta diffondendo. Si tratta della revisione verso il basso del numero delle vittime civili palestinesi, emersa sulla stampa l’11 maggio ma in realtà pubblicata dall’Office for the Coordination of Humanitarian Aid (OCHA) delle Nazioni Unite l’8 maggio. In sintesi, prima il numero delle donne è sceso da oltre 14.500 a 7.797 e poi quello dei “bambini” è sceso da oltre 9.500 a 4.959. Il totale di 34.844 è ora indicato come “vittime riferite”, divise tra 24.686 “identificate” e “oltre 10.000 riferite mancanti o sotto le macerie”: una differenza di un terzo sul totale, ma addirittura del 42% tra identificate e non.

Proteste contro Israele negli Atenei: un confronto tra Stati Uniti e Francia

Proteste contro Israele negli Atenei: un confronto tra Stati Uniti e Francia I campus universitari di molti Paesi, in particolare negli Stati Uniti e in Europa occidentale, sono stati teatro di un elevato numero di proteste che hanno coinvolto molti studenti. Questi hanno chiesto alle istituzioni accademiche di disinvestire dalle aziende che forniscono armi a […]

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