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Cosa sono le alture del Golan e chi sono i drusi, le vittime di un attacco mortale contro Israele?

Sabato 27 luglio, 2024. Le tensioni al confine tra Israele e Libano hanno raggiunto un nuovo apice dopo l’attacco missilistico, attribuito al gruppo militante di Hezbollah, che è costato la vita a dodici ragazzini israeliani nella città araba di Majdal Shams, sulle Alture del Golan. Martedì 30 luglio, Tel Aviv ha dato inizio alla sua vendetta con un raid su un sobborgo meridionale della capitale libanese Beirut. Un fattore che complica l’affannata risposta diplomatica, per evitare lo scoppio di una guerra regionale totale, è il fatto che le vittime appartenevano alla minoranza religiosa ed etnica dei drusi.

Giordania: il difficile equilibrio tra stabilità regionale e caos interno

Lo scorso 5 luglio una folla di manifestanti ha marciato per il centro di Amman, sventolando cartelli e bandiere a sostegno della Palestina.
Jason Burke, inviato del The Guardian riporta che centinaia di manifestanti hanno attraversato Rainbow street, un tempo meta preferita dei turisti, all’urlo di “Bruceremo Israele! Vogliamo la testa di Netanyahu!”.
Dall’attacco in Israele del 7 ottobre, e dalla successiva invasione di Gaza, la Giordania sta attraversando una delle sue sfide più difficili.

Per una Geografia dei movimenti pro Palestina in Italia

A partire dall’offensiva israeliana sul territorio di Gaza, in reazione all’attacco subito il 7 Ottobre 2023 dall’organizzazione terroristica Hamas e da altre forze minori della resistenza armata palestinese, si è assistito su scala globale a una serie di manifestazioni di solidarietà verso la popolazione di Gaza. In buona parte dell’Occidente, Italia inclusa, le università hanno rappresentato lo spazio simbolico di questi movimenti. Molto più rare, invece, sono state le iniziative studentesche pro israeliane, di condanna contro le atrocità subite dalle vittime e dagli ostaggi israeliani del 7 ottobre.

Guerra di numeri a Gaza: l’ONU rivede verso il basso le vittime

Uno, nessuno o centomila? I numeri sono diversi, ma la domanda pirandelliana inquadra bene uno degli sviluppi più clamorosi della guerra di Gaza, non ultimo per la lentezza con la quale è emersa e si sta diffondendo. Si tratta della revisione verso il basso del numero delle vittime civili palestinesi, emersa sulla stampa l’11 maggio ma in realtà pubblicata dall’Office for the Coordination of Humanitarian Aid (OCHA) delle Nazioni Unite l’8 maggio. In sintesi, prima il numero delle donne è sceso da oltre 14.500 a 7.797 e poi quello dei “bambini” è sceso da oltre 9.500 a 4.959. Il totale di 34.844 è ora indicato come “vittime riferite”, divise tra 24.686 “identificate” e “oltre 10.000 riferite mancanti o sotto le macerie”: una differenza di un terzo sul totale, ma addirittura del 42% tra identificate e non.

Proteste contro Israele negli Atenei: un confronto tra Stati Uniti e Francia

Proteste contro Israele negli Atenei: un confronto tra Stati Uniti e Francia I campus universitari di molti Paesi, in particolare negli Stati Uniti e in Europa occidentale, sono stati teatro di un elevato numero di proteste che hanno coinvolto molti studenti. Questi hanno chiesto alle istituzioni accademiche di disinvestire dalle aziende che forniscono armi a […]

Il riconoscimento di uno Stato palestinese: una sconfitta per Hamas, non un premio

Il riconoscimento di uno Stato palestinese: una sconfitta per Hamas, non un premio In questo 2024, al suo quinto mese, il mondo osserva due eventi storici che hanno plasmato il destino del Medio Oriente. Il 14 maggio, infatti, Israele celebra il suo 76° Giorno dell’Indipendenza dal 1948, quando Ben Gurion, leader dell’Agenzia ebraica, proclamò la […]

L’alleanza del campo sunnita moderato difende Israele di fronte all’escalation della Repubblica islamica d’Iran

A guardare in un colpo d’occhio le risposte divergenti tra le principali nazioni sunnite all’attacco su Israele da parte dell’Iran, il principale Paese sciita della regione, si intuisce una complessa trama di interessi geopolitici e di-visioni ideologiche, che ora contribuiscono a definire lo spazio politico del Medio Oriente e, in futuro, potrebbero avere un ruolo – chiave nelle dinamiche internazionali.

Al Jaazera e il diritto israeliano

Al Jaazera e il diritto israeliano La legge recentemente approvata dal parlamento israeliano, il Knesset (il cui sito, mentre si scrive questo testo, risulta in manutenzione), preoccupa l’Ue, perché conferisce al governo poteri temporanei per impedire ai network stranieri di operare in Israele per motivi di sicurezza. Si tratta di una sorta di legge- provvedimento, con […]

Israele: forma di governo e sistema elettorale

Israele: forma di governo e sistema elettorale Nonostante l’attuale stato di guerra tra Israele e Hamas, il leader centrista israeliano, nonché Ministro del Gabinetto di Guerra, Gantz ha chiesto le elezioni anticipate. Forte dei sondaggi nazionali che lo vedono in testa, il Ministro ha pubblicamente espresso questa volontà, ma ha incassato la risposta negativa del […]