Sinwar è morto, ma uno Stato palestinese sembra più distante che mai
L’uccisione di Yahya Sinwar, leader di Hamas, ha alimentato speranze nell’amministrazione Biden di poter avvicinare la creazione di uno Stato palestinese. Tuttavia, questo obiettivo sembra più lontano che mai: a Gaza regnano morte e devastazione, manca una guida palestinese solida e Israele è ancora scossa dall’attacco di Hamas del 7 ottobre. Il tutto nonostante Biden auspichi una tregua temporanea a Gaza e il ritorno degli ostaggi israeliani, aprendo la strada a negoziati per una soluzione a due Stati.
Cosa sono le alture del Golan e chi sono i drusi, le vittime di un attacco mortale contro Israele?
Sabato 27 luglio, 2024. Le tensioni al confine tra Israele e Libano hanno raggiunto un nuovo apice dopo l’attacco missilistico, attribuito al gruppo militante di Hezbollah, che è costato la vita a dodici ragazzini israeliani nella città araba di Majdal Shams, sulle Alture del Golan. Martedì 30 luglio, Tel Aviv ha dato inizio alla sua vendetta con un raid su un sobborgo meridionale della capitale libanese Beirut. Un fattore che complica l’affannata risposta diplomatica, per evitare lo scoppio di una guerra regionale totale, è il fatto che le vittime appartenevano alla minoranza religiosa ed etnica dei drusi.
Giordania: il difficile equilibrio tra stabilità regionale e caos interno
Lo scorso 5 luglio una folla di manifestanti ha marciato per il centro di Amman, sventolando cartelli e bandiere a sostegno della Palestina.
Jason Burke, inviato del The Guardian riporta che centinaia di manifestanti hanno attraversato Rainbow street, un tempo meta preferita dei turisti, all’urlo di “Bruceremo Israele! Vogliamo la testa di Netanyahu!”.
Dall’attacco in Israele del 7 ottobre, e dalla successiva invasione di Gaza, la Giordania sta attraversando una delle sue sfide più difficili.
La minaccia asimmetrica Houthi: una chiave per capire il presente
Il Mar Rosso si è nuovamente trasformato in un teatro di tensioni che da mesi a questa parte disturbano i sonni di non poche leadership mondiali. Arteria vitale per il fluido scorrimento di circa il 15% del traffico marittimo internazionale, le sue acque meridionali sono interessate da un nuovo tipo di conflitto, nel quale un’entità ibrida a metà tra uno Stato ed una milizia sfida l’ordine talassocratico imposto dalla potenza militare americana.
La strategia asimmetrica dell’Iran e il rischio di escalation in Libano
Nella notte tra il 13 e il 14 aprile la Repubblica Islamica dell’Iran ha condotto il più grande attacco dronico mai registrato contro lo Stato di Israele. L’operazione, denominata “Promessa sincera”, ha visto l’impiego di 170 droni, 120 missili balistici e almeno 30 missili guidati e costituisce il primo attacco diretto della Repubblica islamica contro Israele dalla rivoluzione khomeinista del 1979. L’operazione è stata condotta come risposta all’attacco aereo israeliano del 1° aprile contro l’ambasciata iraniana in Siria, nella quale sarebbero deceduti 13 funzionari.
Iran: la strada in salita del riformatore Massoud Pezeshkian
L’Iran ha un nuovo presidente. Settant’anni a settembre, il cardiochirurgo e parlamentare che chiede “relazioni costruttive” con Washington e i Paesi europei per “far uscire il Paese dal suo isolamento”, ha vinto il secondo turno delle elezioni presidenziali di venerdì 5 luglio 2024, davanti all’ultraconservatore Saïd Jalili, 58 anni. Ma il candidato neo eletto resta “sorvegliato speciale” nel campo dei sostenitori della linea dura del regime di Teheran.
Ad Astana Putin e Xi Jinping delineano un nuovo ordine mondiale anti Occidente. La politica ambigua di Erdogan
Ad Astana Putin e Xi Jinping delineano un nuovo ordine mondiale anti Occidente. La politica ambigua di Erdogan Il 3 luglio 2024, riuniti in Kazakistan, i leader dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai hanno riaffermato il loro impegno per rafforzare l’asse del Sud globale con superpotenze e paesi emergenti, cercando di costruire “un solido contrappeso […]
Iran: voto o non voto? Questo è il dilemma
Iran: voto o non voto? Questo è il dilemma La morte del presidente Ebrahim Raisi e della sua delegazione in un incidente in elicottero, il 19 maggio 2024, vicino al villaggio di Uzi nell’Azerbaigian orientale, ha inaugurato un periodo di incertezza politica in Iran. La morte di Raisi, considerato uno dei favoriti a succedere all’ayatollah […]
2024, il super anno elettorale. Come se la sta cavando la democrazia?
2024, il super anno elettorale. Come se la sta cavando la democrazia? Il 2024 è il super-anno elettorale. Una chiamata alle urne per 76 paesi, con 4,1 miliardi di persone alle urne (51% della popolazione mondiale) e, in particolare, con più della metà del PIL globale. Molte le sfide in grado di ridisegnare potenzialmente gli […]
Brucia il Fronte Nord in Libano: Hezbollah nel Mirino di Israele
La tensione lungo la frontiera nord tra Israele e Libano è in crescita incandescente, con il rischio di una nuova guerra imminente. Hezbollah è il prossimo obiettivo di Tel Aviv, ma cosa significa questo per la stabilità della regione già precaria?